Chef
ERRICO RECANATI

Cresciuto tra orto e brace dalla nonna Andreina, lo chef Errico Recanati di Loreto (AN) fa del fuoco il cuore della sua cucina, tra selvaggina, vegetali, mare e tanta creatività innovativa.
Errico Recanati, classe 1973, marchigiano di Loreto, è cresciuto tra l'orto e il camino di sua nonna Andreina, fondatrice dello storico ristorante che porta il suo nome. In gioventù non avrebbe mai pensato di lavorare all'interno dell'azienda di famiglia, aveva altre passioni e iniziò la sua carriera universitaria presso la facoltà di agraria, lontano da quel mondo della ristorazione che lo ha cresciuto.
Fu proprio durante i suoi studi che scoprì la vera vocazione, guidato e ispirato dai fumi e i profumi della brace. Decise di cambiare rotta, studiando presso l'Etoile Academy e svolgendo stage presso grandi chef come Gianfranco Vissani, Pietro Leemann e Martin Dalsass, prendendo poi le redini del ristorante di famiglia, conquistando e mantenendo dal 2013 la stella Michelin.
La sua cucina parte dalla tradizione, dalla griglia, dalle ricette di caccia e pesca, per trasformarsi nel tempo in pura innovazione, con un comune denominatore: il fuoco. "Il fuoco è la mise en place" spiega Recanati, che è riuscito a convertire la griglia da un semplice strumento “antico” e immutabile a un vero e proprio linguaggio creativo.
Sulla sua brace infatti non sfrigolano solo le consuete proteine animali, ma anche tante varietà di verdure. Da qui emerge la sua visione vegetale: "Le verdure cotte alla brace hanno un sapore e una consistenza completamente diversa dal normale: da una semplice lattuga di stagione, o da una cima di rapa o da un pomodoro, grazie all’elemento “fuoco” si riescono a tirare fuori tutte le sfaccettature, da quelle dolci alle amare, dalle croccanti alle acide”, spiega lo chef.
Anche la pasta che la nonna Andreina serviva ai commensali viene reinterpretata: che sia fresca o secca, assume una nuova identità passando dalla brace, come testimonia prima di tutto il suo piatto diventato ormai icona della cucina contemporanea, la sua leggendaria Cacio e 7 pepi, che sprigiona sapori autentici ma in chiave davvero originale e forse unica, oppure gli gnocchi alla brace ripieni di ragù di cervo.
Nel 2022 Errico Recanati attua un restyling al ristorante, mettendo in bella vista - e in primo piano - la griglia in sala, come luogo portante dell’Andreina. Una brace al servizio non solo del palato dei commensali ma anche per i loro occhi. Alla fine, con questo nuovo design degli spazi, lo chef vuole far vivere ai suoi ospiti l'emozione che lui stesso provava davanti a quella griglia e alla cucina di sua nonna: un'esperienza culinaria immersiva, primordiale, emotiva e forse anche unica, tra fumo, fiamme, ingredienti incredibili e la sua infuocata cucina contemporanea.
Errico Recanati è stato Ambasciatore del numero 44 di ItaliaSquisita e le sue ricette sono presenti nei nostri volumi “Aperitivo”, “Originale & Gourmet - Classici”, “Pasta” e “Riso All’Italiana”.
Scopri di più sui libri di italiasquisita
Fu proprio durante i suoi studi che scoprì la vera vocazione, guidato e ispirato dai fumi e i profumi della brace. Decise di cambiare rotta, studiando presso l'Etoile Academy e svolgendo stage presso grandi chef come Gianfranco Vissani, Pietro Leemann e Martin Dalsass, prendendo poi le redini del ristorante di famiglia, conquistando e mantenendo dal 2013 la stella Michelin.
La sua cucina parte dalla tradizione, dalla griglia, dalle ricette di caccia e pesca, per trasformarsi nel tempo in pura innovazione, con un comune denominatore: il fuoco. "Il fuoco è la mise en place" spiega Recanati, che è riuscito a convertire la griglia da un semplice strumento “antico” e immutabile a un vero e proprio linguaggio creativo.
Sulla sua brace infatti non sfrigolano solo le consuete proteine animali, ma anche tante varietà di verdure. Da qui emerge la sua visione vegetale: "Le verdure cotte alla brace hanno un sapore e una consistenza completamente diversa dal normale: da una semplice lattuga di stagione, o da una cima di rapa o da un pomodoro, grazie all’elemento “fuoco” si riescono a tirare fuori tutte le sfaccettature, da quelle dolci alle amare, dalle croccanti alle acide”, spiega lo chef.
Anche la pasta che la nonna Andreina serviva ai commensali viene reinterpretata: che sia fresca o secca, assume una nuova identità passando dalla brace, come testimonia prima di tutto il suo piatto diventato ormai icona della cucina contemporanea, la sua leggendaria Cacio e 7 pepi, che sprigiona sapori autentici ma in chiave davvero originale e forse unica, oppure gli gnocchi alla brace ripieni di ragù di cervo.
Nel 2022 Errico Recanati attua un restyling al ristorante, mettendo in bella vista - e in primo piano - la griglia in sala, come luogo portante dell’Andreina. Una brace al servizio non solo del palato dei commensali ma anche per i loro occhi. Alla fine, con questo nuovo design degli spazi, lo chef vuole far vivere ai suoi ospiti l'emozione che lui stesso provava davanti a quella griglia e alla cucina di sua nonna: un'esperienza culinaria immersiva, primordiale, emotiva e forse anche unica, tra fumo, fiamme, ingredienti incredibili e la sua infuocata cucina contemporanea.
Errico Recanati è stato Ambasciatore del numero 44 di ItaliaSquisita e le sue ricette sono presenti nei nostri volumi “Aperitivo”, “Originale & Gourmet - Classici”, “Pasta” e “Riso All’Italiana”.
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RICETTE
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Gnocchi alla brace dello chef Errico Recanati - Andreina*
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La Cacio e 7 pepi alla brace di Errico Recanati
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Pollo alla brace: la cottura perfetta secondo Errico Recanati - Andreina*
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Maialino allo spiedo di nonna Andreina
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Sgombro, cedro e rugnigrispi
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L'oca nel bosco
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Faraona cotta in olio cottura di carbone, fiori di aglio selvatici, verbena e porro
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Zuppa di Pesce di Errico RecanatiI mosciuli di Portonovo e la cipolla di Suasa sono solo...
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L'orto e la caccia