Chef

ANTONIO SORRENTINO

Chef ANTONIO SORRENTINO
Dalle salumerie di famiglia ai banchetti, quindi da Rossopomodoro: lo chef Antonio Sorrentino è custode e innovatore della cucina tradizionale napoletana.
Nato a Torre del Greco (NA) nel 1958, Antonio Sorrentino cresce in una famiglia dove il cibo è cultura e lavoro. Le nonne gestivano salumerie-laboratori in cui si preparavano sott’oli e sott’aceti legati alla stagionalità, mentre il padre, cuoco sulle tratte marittime, portava a casa sapori e profumi ancora poco conosciuti, come il curry o il caffè verde da tostare. A soli 12 anni Antonio, affiancato dal padre, gestisce il suo primo banchetto, segnando l’inizio di un percorso che non lo abbandonerà più. 

Durante gli anni di formazione alla scuola alberghiera di Vico Equense in Costiera continua a lavorare, arricchendo lo studio con l’esperienza pratica. Il lavoro non è mai stato un sacrificio per lui: giocava anche a rugby e, quando gli fu chiesto di entrare in Serie A, alternava giornate tra cucina, allenamenti e di nuovo lavoro, senza mai viverlo come un peso. Dal rugby ha appreso valori come la disciplina e il rispetto, che attua ancora oggi nella sua professione. 
A fine scuola prosegue la carriera tra hotel e ristoranti in tutta Italia, e nel catering partecipa a eventi di grande prestigio come il G7 e i Mondiali di Italia ’90.

Rugby e cucina tornano a intrecciarsi quando, insieme ad alcuni compagni di squadra, fonda alla fine degli anni ‘90 Rossopomodoro, il più grande brand della ristorazione campana: oggi ne è chef executive, impegnato a diffondere la tradizione napoletana in Italia e nel mondo. Sorrentino però non è solo uno chef, è anche un insegnante. “Chi riceve deve dare”, spiega, e questo principio lo ha sempre guidato nel trasmettere ai suoi studenti dell’istituto alberghiero di Ercolano non soltanto tecniche, ma anche passione e dedizione. La sua filosofia in cucina si riassume in un concetto chiave: “Studiare, innovare senza stravolgere”. Nei suoi piatti e nelle sue tante collaborazioni con i grandi chef, memoria e creatività convivono, come nel ragù napoletano o nella pasta e patate, fino a un ingrediente simbolo come il basilico, un profumo che per lui rappresenta l’essenza stessa della cucina napoletana. 

Come ama ripetere: “Tanto lavoro senza salti mortali”, a ricordare che per lui la cucina è dedizione, studio e fatica “divertita”, ma senza lo stravolgimento dei sapori e la ricerca spasmodica di abbinamenti e ricette troppo cerebrali o provocatorie.

ROSSOPOMODORO [SEBETO SpA] - VIA TOLEDO 205
80132 NAPOLI
Tel: 081 497 6061

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