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Emergenti 2018: la nuova cucina campana
La Campania della gastronomia continua a sfornare talenti.
Una terra magica che passa dal mare delle tre costiere (Sorrentina, Amalfi tana, Cilentana) fino alle aree interne. Una storia basata principalmente su due ingredienti che hanno portato una piccola rivoluzione nella cucina italiana: il pomodoro e il limone. E se questo è il “periodo” delle acidità, la Campania è da almeno cinque secoli patria dei due acidifi canti naturali più importanti. Per ricostruire, in breve, quello che è successo in questi ultimi decenni di cucina d’autore in terra campana, dobbiamo parlare di tre cuochi. Il primo è Enrico Cosentino, poco più di sessant’anni, cinquanta dei quali passati nelle cucine e trenta anche a insegnare nelle scuole alberghiere; è stato uno dei primi a essere insignito della stella Michelin nella regione, maestro di un’intera generazione di cuochi in penisola. L’altro cuoco a segnare una svolta è stato Alfonso Iaccarino: il suo Don Alfonso è stato il primo ristorante del sud Italia a ricevere le tre stelle Michelin a fi ne anni ’90. Infi ne Gennaro Esposito che, con la sua cucina, ha dettato uno stile che ha condizionato i cuochi della sua regione. La Campania non è solo terra di grandi prodotti, quindi, ma anche terra di grandi professionisti: ecco allora il racconto di cinque giovani cuochi e un pizzaiolo, p perché siamo pur sempre nella “patria” della pizza.