Pierluigi e Nicola Portinari: una locanda stellata immersa in provincia di Vicenza
Nei dintorni di Lonigo, nel laborioso vicentino, troviamo il suggestivo locale “La Peca” di Nicola e Pierluigi Portinari: un ristorante dal basso profilo mediatico, ma dall’altissima potenza stilistica, in cucina in sala e nelle arti ristorative tutte. Senza alcun dubbio alcuno. Nicola Portinari è il cuoco, Pierluigi Portinari è il pasticciere sommelier.
Al loro fianco spicca anche Cinzia Boggian, moglie di Pierluigi, responsabile di sala e provetta artista di food design. Nel corso degli anni hanno magicamente trasformato una locanda come tutte le altre del Vicentino in un luogo esplosivo, scoppiettante e dedito alla ricerca quasi ossessiva del gusto perfetto.
«Dal 1987 sono stati fatti passi e balzi titanici, da quando rilevammo questa locanda da due anziane signore. Avevamo esperienza solo in macelleria con nostro padre, ma la voglia di diventare autonomi era talmente grande che ci rimboccammo le maniche e iniziammo da zero un'avventura tutta nuova. In principio ho fatto pure il cameriere, poi la mia passione mi ha aiutato a crescere e a sperimentare.
Aveva già cucinato nel reparto gastronomia della macelleria, avevo imparato a conoscere la cucina tipica da mia madre e dalla seconda moglie di mio nonno: carni, sughi, pollo e coniglio, arrosti con spiedo, polenta, lasagne. Niente di più»
Ma per trasformare La Peca in uno dei più importanti luoghi di cucina d'autore d'Italia, lo chef Nicola Portinari ha dovuto affrontare innumerevoli prove. Dapprima uno stage illuminante negli anni ’90, da Alain Ducasse in Francia, per imparare il meccanismo della brigata di cucina e per apprendere paradossalmente la cucina mediterranea e di prodotto.
Nel 1994 arrivò quasi inaspettatamente la prima stella Michelin. Ma giusto il tempo di esultare che la “rossa” decide di revocare il ghiotto premio per poi riconvincersi quattro anni dopo: nel 1998 “La Peca” torna tra i ristoranti stellati d'Italia. Nicola quindi decide di approfondire l'universo gourmet, trivellando nell'argomento e andando a fondo come solo gli speleologi illuminati sanno fare.
Nel 2000 rifà il ristorante, ampliando la cucina e potendosi così permettere di avere una brigata più corposa e competente. In questo momento storico inizia a cucinare anche il pesce fresco, dopo che nella vita professionale aveva trattato solo pesci conservati come sardine e baccalà.
Nel 2002 invece vola in Spagna, nei Paesi Baschi dallo chef Arzak, non solo per conoscere un nuovo tipo di cucina, ma anche per trovarsi proprio nel mezzo del cambiamento epocale che l'arte culinaria si apprestava ad accogliere: la nuova cucina spagnola. Fu giocoforza allora che nel 2008 arrivò la seconda stella Michelin.
Al loro fianco spicca anche Cinzia Boggian, moglie di Pierluigi, responsabile di sala e provetta artista di food design. Nel corso degli anni hanno magicamente trasformato una locanda come tutte le altre del Vicentino in un luogo esplosivo, scoppiettante e dedito alla ricerca quasi ossessiva del gusto perfetto.
«Dal 1987 sono stati fatti passi e balzi titanici, da quando rilevammo questa locanda da due anziane signore. Avevamo esperienza solo in macelleria con nostro padre, ma la voglia di diventare autonomi era talmente grande che ci rimboccammo le maniche e iniziammo da zero un'avventura tutta nuova. In principio ho fatto pure il cameriere, poi la mia passione mi ha aiutato a crescere e a sperimentare.
Aveva già cucinato nel reparto gastronomia della macelleria, avevo imparato a conoscere la cucina tipica da mia madre e dalla seconda moglie di mio nonno: carni, sughi, pollo e coniglio, arrosti con spiedo, polenta, lasagne. Niente di più»
Ma per trasformare La Peca in uno dei più importanti luoghi di cucina d'autore d'Italia, lo chef Nicola Portinari ha dovuto affrontare innumerevoli prove. Dapprima uno stage illuminante negli anni ’90, da Alain Ducasse in Francia, per imparare il meccanismo della brigata di cucina e per apprendere paradossalmente la cucina mediterranea e di prodotto.
Nel 1994 arrivò quasi inaspettatamente la prima stella Michelin. Ma giusto il tempo di esultare che la “rossa” decide di revocare il ghiotto premio per poi riconvincersi quattro anni dopo: nel 1998 “La Peca” torna tra i ristoranti stellati d'Italia. Nicola quindi decide di approfondire l'universo gourmet, trivellando nell'argomento e andando a fondo come solo gli speleologi illuminati sanno fare.
Nel 2000 rifà il ristorante, ampliando la cucina e potendosi così permettere di avere una brigata più corposa e competente. In questo momento storico inizia a cucinare anche il pesce fresco, dopo che nella vita professionale aveva trattato solo pesci conservati come sardine e baccalà.
Nel 2002 invece vola in Spagna, nei Paesi Baschi dallo chef Arzak, non solo per conoscere un nuovo tipo di cucina, ma anche per trovarsi proprio nel mezzo del cambiamento epocale che l'arte culinaria si apprestava ad accogliere: la nuova cucina spagnola. Fu giocoforza allora che nel 2008 arrivò la seconda stella Michelin.