Italo Bassi da Ravenna


«Io sono nato il 26 luglio 1969 a Fusignano, in provincia di Ravenna. Ho iniziato ad amare il buon cibo e avvicinarmi alla buona tavola essendo cresciuto in una grande famiglia di contadini dove tutto si produceva fra le mura domestiche. L'allevamento dei bovini era la risorsa principale e grazie alla mungitura ho avuto la fortuna di assaggiare il latte che sa veramente di latte, e di conseguenza burro, mascarpone, ricotta e altri formaggi freschi ma anche stagionati.

Ho da sempre assaggiato carni bovine, suine e tutti gli insaccati, animali da cortile tipo anatre, oche, polli e galline cresciute libere, e naturalmente verdure e frutta secondo le varie stagioni. Scuola alberghiera a Riolo Terme, stagioni estive durante il periodo scolastico e poi finito gli studi il corso IAL a Cervia con stage formativo in Francia a Chatres e in Italia dove ebbi la fortuna di incontrare gli chef Igles Corelli al Trigabolo di Argenta (FE) e Filippo Chiappini Dattilo all’”Osteria del Teatro” a Piacenza.

Nel 1989 inizio l’avventura all’Enoteca e dopo tre anni vengo mandato a Tokyo a fare il responsabile di cucina per l’apertura del ristorante gemello situate in Ginza. Nel 1993, rientrato in Italia, incontro Riccardo, da poco entrato al’Enoteca. E da allora siamo sempre insieme a Firenze.

Se devo ringraziare qualcuno lo farò innanzitutto con mio padre e mia madre perché non mi hanno mai ostacolato e sempre sostenuto nelle mie scelte; poi ringrazio Igles, che mi ha fatto conoscere un tipo di cucina diverso da quello cui ero abituato prima: lì è stata davvero la mia svolta... E naturalmente esprimo riconoscenza a Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, che hanno sempre creduto in me.

Grazie a loro ho potuto anche viaggiare molto in Giappone e per questo posso dire francamente che la mia cucina preferita è quella del Sol Levante, con tutte le sue sfaccettature e materie prime; mentre l’ingrediente preferito è senza dubbio l’olio extravergine d’oliva, nettare degli dei! Pensando invece al futuro del mio ristorante posso dire: “chi vuol esser lieto, sia: del doman non v'è certezza” .

Di sicuro e ne sono certo: l’Enoteca è stata e sarà sempre un esempio per il mondo intero per stile, cucina, cantina e accoglienza. E cosa manca dunque all’Enoteca per essere perfetta? Forse una base spaziale».
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