Glam: tra vita e arte

I piatti del Glam riflettono la vita, la personalità e lo spirito di ricerca dello chef Ascani, che ama investigare nelle primizie degli orti di Venezia, nel mare della laguna e nelle contaminazioni di gusti e prodotti laziali. Mare e verdure sono i suoi feticci gastronomici, ma le incursioni nell’universo palatale della cucina d’Oriente sono quasi sempre presenti e precisi. 
Il luxury hotel dove lo chef officia, illuminato dagli strali di ben due stelle Michelin conquistate in appena tre anni, è situato in Santa Croce, lungo il Canale Grande, in uno degli angoli più defilati e più ameni di Venezia. Affacciato su uno dei rari giardini della Serenissima e complice la sala dove dimora una rosa di appena otto tavoli: una sensazione di intimità molto potente.

I menu degustazione che raccontano la città di Venezia, carica di storia, di spezie, di colori; emerge anche la nostalgia del Lazio, che difatti è sia la sua terra natia che il luogo dove ancora risiedono la famiglia e tutti gli affetti, che fan capolino a più riprese soprattutto nel menu dedicato ai classici da cui occhieggiano, tra le altre, puntarelle, abbacchi e frattaglie. Oltre a questi, poi, c'è l'influenza magnetica di Paolo Lopriore che alberga per esempio nell'Anguilla con raperonzolo e rafano o nel Cavolo e caviale, mentre le Acquadelle con le loro salse, la Lingua d’agnello coi bovoletti e la salsa verde e la Patata con granceola e finger lime raccontano della sua capacità di ordire miniature dettagliatissime di se stesso quanto e della città di cui è "ospite".

Circa 800 etichette selezionate con ricercatezza e passione, danno voce a piccoli artigiani del vino e aziende storiche per incuriosire tutti i palati. Il ristorante ha anche uno spazio esterno adibito a cantina creata da un team di falegnami esperti con legni pregiati.L'idea di abbinamento con la cucina dello chef Donato Ascani è concentrato sulla piacevolezza del cliente, cucendo su misura un pairing in base alle singole preferenze cercando di esaltare al massimo l'esperienza.
Ecco perché si tratta, tra le altre cose, anche di una cucina estremamente attuale. Donato Ascani traduce gli stimoli della realtà fenomenica premendo sempre sull'acceleratore del gusto e dell'aroma pur restando, comunque e sempre, bilanciato, nonostante le vertiginose sintesi tra generale e particolare, tradizione e innovazione.


Estratto di "Donato Ascani" di Andrea Grignaffini nel N° 43 di ItaliaSquisita
Photo Credits: Cristian Parravicini


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