Sei Spaghi: le prime tre cene

Immaginatevi un luogo in cui l’arte è dappertutto, tra le crepe del pavimento, tra le foglie degli alberi che ombreggiano i tavoli sobriamente apparecchiati e nelle stanze interne tra un’istallazione e un oggetto di design.
Allo Spazio Rossana Orlandi a Milano, galleria personale della vulcanica signora dai grandi occhiali bianchi, la creatività fluisce e si moltiplica. 
E questa volta si è duplicata in cucina, tra pentole e fornelli. Per tre lunedì, alcuni tra i cuochi migliori della Penisola sono stati protagonisti delle serate Sei Spaghi, organizzate da Italia Squisita. Tre appuntamenti per celebrare ed esaltare il piatto simbolo del nostro Paese: lo spaghetto. “Mi è piaciuto molto il contatto diretto con gli chef – ha spiegato la Orlandi- l’energia che si è creata è stata estremamente positiva”. Perché d’altronde la tavola, lo si sa, è spazio di convivialità. Spiega infatti a tal proposito la signora Rossana: “Mangiare è anche un atto culturale che predispone alla socialità. Nel 2003 ho inaugurato la galleria con la prima mostra di Tabula Rara, dove ogni ospite era invitato ad allestire una stanza che ne rappresentasse la propria personale interpretazione dello stare a tavola”.




Sei Spaghi #1, 13 giugno 2016: Antonio Guida, Ristorante Seta, Mandarin Oriental, Milano.
Ad aprire le danze che celebrano lo spaghetto in tutti i suoi sughi, è stato lo chef del Ristorante Seta, Antonio Guida. “Il connubio tra arte e cucina mi ha dato un’energia inspiegabile - ha confessato il cuoco - e Rossana Orlandi è una donna vulcanica, piena di passione. Quando l’ho vista raccogliere i fiori dal giardino per abbellire la tavola, mi sono sentito a casa. Lo stesso ho cercato di fare io con le mie preparazioni”. I piatti di Antonio Guida erano freschi e ricchi di acidità, pensati appositamente per il caldo estivo milanese. L’incipit ha avuto il sapore del mare, con una Royale di sgombro con acciuga demi-sel e polvere al wasabi e delle Ostriche Gillardeau con patate, friggitelli, salsa allo Chamapagne e caviale Ferrarese. Il grande protagonista è stato poi lo Spaghetto Felicetti con astice e crema di rape rosse allo zenzero, un piatto dove l’abbinamento del crostaceo crudo e cotto hanno stupito per gioco di consistenza e gusto. Per finire in dolcezza, Guida ha proposto un piatto simbolo di Seta: il Parfait alla liquirizia con caffè Nespresso Bukeela con foglie di tabacco cristallizzate



Sei Spaghi #2, 20 giugno 2016: Gaetano Trovato, Arnolfo Ristorante, Colle di Val D’Elsa, Siena.Per la seconda tappa di Sei Spaghi sono stati coinvolti Gaetano Trovato del Ristorante Arnolfo di Colle Val D’Elsa e Daniele Bonzi del Four Seasons Hotel di Milano. “La galleria è un posto bellissimo, ricco di stimoli e di opere di design tangibili, molto diverse dall’arte che facciamo noi in cucina, un’arte che si consuma” ha spiegato Trovato. Il menu della seconda serata si è aperto con un piatto che onora l’origine siciliana dello chef: le Melanzane Perline, anguria, olive, capperi e aceto balsamico. Si è poi continuato con lo Spaghetto Khorasan Kamut Monograno Felicetti, pomodoro datterino, Parmigiano 30 mesi e polvere di pesto. Passando dal Mar Mediterraneo, la degustazione ha preso poi sfumature toscane: il Petto e coscia di pollo, cipolle di Certaldo caramellate, sedano rapa e perlage di tartufo.Il momento dolce è stato a cura di Daniele Bonzi che ha proposto la Pralina al profumo di limone con Nespresso Grand Cru Rosabaya de Colombia e la Boule alla banana con Nespresso Grand Cru Bukeela Ka Ethiopia. “Ho cercato di proporre i dessert pensando al luogo in cui venivano serviti: nei miei piatti ho riprodotto forme geometriche e l’ordine creativo dei designer”.


Sei Spaghi #3, 27 giugno 2016: Alessandro Negrini, Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano.
Protagonisti della terza e ultima tappa estiva di Sei Spaghi sono stati Alessandro Negrini (chef insieme a Fabio Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia), e Mario Peqini, che fino a qualche mese fa era pastry chef del ristorante di Via Privata Raimondo Montecuccoli. “Mi è piaciuto cucinare in stile pic-nic sotto il pergolato insieme a tanti amici. È stato il giusto compromesso tra cucina gourmet e relax” ha commentato Negrini. Durante l’aperitivo è stata servita una Cialda di cioccolato e zafferano di Dumre in abbinamento a Nespresso Grand Cru Indriya. Il primo piatto servito al tavolo è stato invece lo Sgombro in acqua di mare e olio extravergine di oliva con lardo di Colonnata e fiore di finocchietto selvatico. È arrivato poi lo Spaghettone Monograno Felicetti Matt con pomodori datterini, olive Nolche, polvere di capperi di Pantelleria e limoni della Costiera. “Pasta trentina e sugo mediterraneo. È il Grand Tour dello spaghetto” ha commentato Alessandro. Si è continuato poi con la Vitella di montagna in carpaccio e battuta al profumo di zenzero con riduzione di vitello e taralli all’acqua di pomodoro. Il momento dolce è stato a cura di Mario Peqini che ha proposto il Ricordo di una Mezza estate, una crema di latte e mascarpone profumata al fieno, ciliegie di vignola alla birra Mama Kriek Baladin, brownie al caffè e cioccolato 72%, sorbetto di lamponi e rabarbaro. Per finire ha proposto Infinity, una preparazione che “lascia un sapore infinito in bocca” ha spiegato il pastry chef. Si tratta di una ganache al cioccolato, caramello e cannella in abbinamento a Nespresso Rosabaya. Questa piccola pasticceria è stata servita in modo del tutto singolare: “Ho pensato di proporla su un vassoio che sembra legno, ma in realtà è cioccolato. Ho voluto dare l’idea del legame con il design”.

Arte nell’arte insomma. Si tratta dello stesso fil rouge che ha toccato tutte e tre le serate Sei Spaghi, dove l’alta cucina creativa è riuscita a incastonarsi alla perfezione in uno dei luoghi simbolo del design nazionale. 

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