Simone è un tipo tosto, piccolino e carico di energia, probabilmente mosso da una batteria che non esaurisce mai la carica. Parlata lombarda inconfondibile, voce roca e sigaretta fumante fanno da contorno a questo atipico pescatore. Atipico? Sì, perché si fregia di compiere la pesca rigorosamente a mano, unico sul lago di Como, entrando di diritto nel novero dei “pescatori eroici”.
Ci vuole una profonda conoscenza del lago per sapere dove andare letteralmente a pescare, non esiste “il tentativo”: serve un’innata cultura di lago.
Il lago di Como è fonte naturale di un’incredibile biodiversità, tale da contare una quindicina di specie di pesci diversi. La pesca non è sempre possibile, ma segue la stagionalità. Tutti i pesci sono commestibili, anche se non hanno la stessa valenza commerciale, per colpa di alcuni luoghi comuni o perché sono soltanto difficili da gestire. Probabilmente è questo il motore invisibile che ha fatto incontrare Simone il pescatore con Paolo il cuoco.
La purezza della materia guida l’istinto di Lopriore, che ormai da tempo non vuole scendere a compromessi sulla qualità.
Ma perché cucinare solo pesce di lago, che è così difficile da lavorare e da spinare? È un’esigenza.
Estratto di "Paolo Lopriore" di Luca Farina nel n°41 di ItaliaSquisita