E' finita da pochi minuti la conferenza stampa di presentazione di Identità New York a Eataly. Presenti tutti gli chef, e i sous chef, a raccontare i piatti che hanno portato con sé per presentare la grande cucina italiana nel mondo. Sul palco, a fare gli onori di casa, Paolo Marchi, affiancato da Lidia Bastianich e Oscar Farinetti.
Molti i giornalisti e i food bloggers presenti nell'affolata Piazza di Eataly, fra i flash dei fotografi e il profumo di pane della bakery. Applausi scroscianti per tutti, in particolare per Niko Romito, pronto a ridare nuova forza all'Abruzzo con l'apertura di una scuola di cucina per giovani chef abruzzesi e con l'appoggio di tutti i suoi concittadini (pensate che Il Centro, il quotidiano più letto dell'Abruzzo, lo ha scelto come corrispondente dell'evento a New York). Ma anche per Ugo Alciati, e i suoi agnolotti che sono il simbolo di una tradizione secolare, per la pasta tra tradizione e innovazione di Gennaro Esposito, per il percorso italiano del risotto di Scarello, per i due approcci alla pasta e fagioli di Bottura ... tutti gli che sottolineano un aspetto: l'importanza di far emergere non solo i grandi prodotti italiani, ma anche i prodotto locali degli USA. E' così che nascono il filetto di razza piemontese allevata in Nevada e cucinata "impanata alla torinese" da Davide Scabin in questi giorni, o gli agnolotti del plis di Ugo Alciati, dove gli unici ingredienti italiani sono la farina e il grana padano in due diverse stagionature, o la ricciola atlantica di Moreno Cedroni.
Tutti, ringraziano Paolo Marchi e soprattutto Oscar Farinetti, Lidia Bastianich e Mario Batali per il loro lavoro con Eataly, un'importantissima occasione per far conoscere e apprezzare la cucina italiana per quello che veramente è.
Alla fine, dopo la presentazione del vino Già, i giochi: Massimo Bottura che ruba alla fotografa la professione, le firme sui grembiuli, le risate di una squadra che, come sottolinea sempre Gennaro Esposito, è forte proprio grazie all'entusiasmo con cui lavora e si diverte.