Chef

Enrico Crippa riceve Premio Grand Prix de l'Art de La Cuisine 2017

Il 29 maggio a Milano presso il Ristorante Il Marchesino, ha ricevuto il riconoscimento del Premio Grand Prix de l'Art de La Cuisine 2017, assegnato dall'Académie Internationale de la Gastronomie.
Brianzolo d’origine, Crippa ha fatto di Alba la sua città elettiva. Per i suoi menù al Piazza Duomo attinge a piene mani dal territorio generoso intorno alla cittadina: dalle carne fassona ai vini delle Langhe, dalle nocciole ai piccioni, dal Castelmagno al tartufo oltre che alle imprescindibili erbe del suo orto e della sua serra. Ogni mattina Enrico Crippa raggiunge l’orto, quasi quattro ettari tra Alba e La Morra, coltivati senza l’ausilio di agenti chimici. Un giardino in cui verdure esotiche e vegetali locali si accostano in modo insolito e a volte sorprendente.

I tre anni trascorsi in Giappone hanno lasciato un segno indelebile sullo chef e sulla sua personalità: il forte legame con la natura, che è profondo rispetto e capacità di continuare a stupirsi per la sua armonica bellezza, la calma e la dote di aspettare.

In merito al conferimento del Premio Enrico Crippa dichiara: “
Ricevere un premio è sempre motivo di grande soddisfazione e stimolo per il tuo lavoro e soprattutto un riconoscimento come quello che mi conferite oggi che in passato è stato dato ad alcuni grandissimi chef italiani e stranieri.
Sono estremamente felice e ringrazio chi in questi anni mi ha saputo supportare ed ha consentito al ristorante Piazza Duomo di crescere, parlo della mia brigata di cucina che tutti i giorni con me si adopera a realizzare i piatti per i nostri clienti e della Sala che porta il nostro messaggio tra gli avventori del ristorante e della famiglia Ceretto che in me ha creduto permettendomi di realizzare un sogno. Oggi poi è un giorno reso ancora più speciale perchè ci troviamo a casa del mio unico e grande Maestro, Gualtiero Marchesi, a cui devo molto di ciò che ora so esprimere in cucina, l'amore per gli ingredienti, la capacità tecnica nel prepararli al meglio, la passione per questo lavoro. E' un viaggio nel tempo per me dove rivedo e ricordo i miei compagni degli inizi e dove nelle cucine del Maestro Marchesi si formavano alcuni dei cuochi più straordinari che oggi ha l'Italia e mi piace ricordarli tutti da Carlo Cracco a Davide Oldani, da Paolo Lopriore a Andrea Berton e ancora Piero Leemann, Ernst Knam, Paola Budel, Antonio Ghilardi e Stefano Gariboldi.”

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