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Ristoranti a Napoli? Taverna Estia al 100%

Tra i ristoranti a Napoli, la Taverna Estia a Brusciano di Mario e Francesco Sposito conquista le anime dei commensali con la loro emozionante cucina partenopea.
Ancora estasiato dalle mille delizie di Festa a Vico 2010, il mio cuore si dirige a Brusciano (NA), dove i fratelli Mario e Francesco Sposìto hanno dato vita alla romantica Taverna Estìa (www.tavernaestia.it). Impensabile tra i ristoranti di Napoli, in una periferia partenopea così ruspante e spinosa, questa locanda gourmet sprizza e sgorga eleganza da tutti i meandri, grazie al faticoso e ammaliante lavoro di sala di Mario. Detentore del Guinness dei Primati in “velocità di vestizione di giacca e cravatta prima che un cliente bussi alla porta”, Mario Sposìto erudisce il commensale tra verticali di vini francesi e bottiglie-chicche da vitigni campani. In cucina invece c’è Francesco, suo fratello e compare d’attività culinarie davvero formidabili. La sua giovane fantasia rende la Mozzarella in carrozza un cataclisma del gusto, la Crème brûlée di baccalà allontana gli stereotipi di cucina creativa fine a se stessa per avvicinare il palato sorpreso di chi l’assaggia in un'avventura ittica autoerotica. Il Bignè al nero (o Pietra Vesuviana) è un gioco vulcanico, in cui il tipico dolce viene fritto e rivisto nel colore grazie al nero di seppia; la ricotta di pecora emulsionata all’interno e il peperone arrostito all’esterno completano il gustoso scherzo. Ed ecco che arriva la Costiera Sorrentina direttamente nelle narici: Risotto al Vialone nano mantecato con confettura di limoni alla vaniglia, gamberi crudi e vongole, olio ai pistacchi di Bronte. Credo che per qualche minuto la mia anima abbia viaggiato e “limonato” con la dea Bontà in persona; un sussulto vero e sincero scaturisce dall’espressività ed emozionalità dell’agrume campano, dalla dolcezza del freschissimo crostaceo e dalla salinità marina dei molluschi bivalvi della famiglia delle Veneridae. Per chiudere un altro sobbalzo a Taverna Estìa: Parfait di liquirizia Amarelli, zucca confit alla vaniglia e croccante di mandorle. Eccezionale. Francesco Sposìto è stato il più giovane italiano a cingersi di allori Michelin. E si sente. Nel frattempo Mario, il saggio sommelier, non sta a guardare e sforna un’unica etichetta per tutto il pasto: Vigna del Vulcano Lacryma Cristi del Vesuvio Villa Dora. Eccezionale bis. Tutto questo senza essere riuscito ad assaggiare il Foie gras in carrozza. Imperdonabile dimenticanza, ma presto recupererò.

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