Chef

L’alta cucina istintiva di Lorenzo Cogo

Il racconto di un giovane talento, da poco premiato come “Sorpresa dell’anno” nella Guida Identità Golose 2012, con un invidiabile percorso professionale e un entusiasmo contagioso.
Vincitore del Premio “Sorpresa dell’anno” nella Guida Identità Golose 2012, Lorenzo Cogo ha già uno straordinario curriculum internazionale nonostante la sua giovane età. Nell'entroterra vicentino, lontano da tutto e tutti, una nuova sorpresa culinaria si sta improvvisamente accendendo tra i giovani chef emergenti del Veneto. Cresciuto in una trattoria a conduzione familiare, figlio e nipote di cuochi, ha intrapreso questo cammino per vera passione e con grande determinazione a raggiungere tutti gli obiettivi che si è prefissato. Ha cominciato la sua gavetta lavorando per ristoranti di pura tradizione come il ristorante 2 Mori di San Vito di Leguzzano; dopo aver concluso la scuola alberghiera di Recoaro ha lavorato a tempo pieno in locali che offrivano una cucina curata e di ricerca, e dopo un paio d'anni nella provincia di Vicenza si è trasferito a Milano per lavorare con lo stilista Aldo Coppola. Portata a termine questa esperienza è tornato a Vicenza dallo chef stellato Renato Rizzardi della Locanda di Piero, primo grande maestro di cui serba tutti gli insegnamenti. Da lì è volato in Australia dove ha ampliato le sue conoscenze di cucina moderna, prima a Melbourne al ristorante “Vue de Monde”, poi a Sydney nel ristorante del famoso Mark Best “Marque Restaurant” e da altri grandi nomi della ristorazione. Dopo una parentesi di rilievo al “The Fat Duck”, dello chef Heston Blumenthal, conosce la cultura culinaria del Giappone grazie allo chef Seji Yamamoto da cui apprende con entusiasmo l’importanza della materia prima, il suo rispetto e la tecnica con cui la si lavora. Svolti altri stage nei Paesi Baschi (all'Asador Etxebarri dello chef Victor Arguinzoniz) e in Danimarca (da René Redzepi al “Noma”), riporta a casa il suo ricco bagaglio di esperienze e apre il suo ristorante nella sua terra natia. Questo progetto finalmente ha un nome: “El Coq”. Nome derivato da vari fattori connessi alla sua vita: sottolinea innanzitutto il legame con la terra e con la materia prima racchiuso nella parola coq, ovvero gallo in francese, che ricorda la fattoria e la natura; l'articolo è stato modificato dal francese “Le” al dialetto veneto “El” per inserirlo meglio nel territorio vicentino; inoltre il nome racchiude un omaggio al papà di Lorenzo - soprannominato proprio Le Coq - che lo ha seguito durante la sua crescita professionale. La “cucina istintiva” di Lorenzo Cogo è assemblage di fantasia e creatività, ma anche ricerca continua della materia prima e tecniche di lavorazione moderne; l'ambiente pulito e semplice ma allo stesso tempo ricercato, l'atmosfera distesa, informale ma professionale, contribuiscono assieme alla cucina a creare un locale unico nel suo genere. Lorenzo ha come obiettivo quello di riportare la natura all'interno del suo ristorante lasciando da parte lo sfarzo e il lusso che prima rappresentavano elementi fondamentali nella ristorazione italiana di alto livello, concentrando invece l'attenzione dei  clienti sui suoi piatti.

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