Francesco Ruello e l’essenzialità di una cucina di mercato
Alla guida dell’Hostaria al Mercato di Genova c’è Francesco Ruello, cuoco che ha costruito la sua identità attraverso esperienze diverse e complementari. Da Il Marin di Eataly Genova, dove ha affinato la tecnica sul pesce e il gusto per il fine dining; L’Imbuto di Lucca, che gli ha insegnato a valorizzare il territorio; Joia a Milano, dove ha scoperto la centralità del vegetale; fino a Era Ora di Copenaghen, dove ha approfondito fermentazioni e influenze nordiche. Un percorso che oggi trova forma in un’osteria contemporanea, dove ricerca e concretezza convivono in modo naturale. La sua è una cucina di mercato, stagionale, costruita sul gusto e su una semplicità mai banale.

«Mi piace lavorare con quello che trovo fresco ogni giorno valorizzando la semplicità e il gusto essenziale». Artigianalità e attenzione al prodotto guidano piatti come Sgombro, zucca in scapece e aioli, Tortelli di genovese, parmigiano e nocciole, o Terrina di patate, sedano rapa, pecorino e mosto cotto.

Ruello ama anche i classici romani, carbonara, amatriciana, cacio e pepe e i grandi piatti della domenica come ragù e lasagna. Tra le interpretazioni contemporanee che lo hanno colpito, ricorda una carbonara "scomposta" su gnocco piastrato, con spuma e polvere di cipolla bruciata: un esempio di come anche un’icona possa rinnovarsi senza perdere identità.
La scelta della pasta trafilata Barilla Al Bronzo per lui è naturale poiché richiama una lavorazione tradizionale e ha una consistenza superiore, più carnosa, con quella superficie ruvida che trattiene il condimento.

«Mi piace lavorare con quello che trovo fresco ogni giorno valorizzando la semplicità e il gusto essenziale». Artigianalità e attenzione al prodotto guidano piatti come Sgombro, zucca in scapece e aioli, Tortelli di genovese, parmigiano e nocciole, o Terrina di patate, sedano rapa, pecorino e mosto cotto.
La pasta accompagna lo chef Ruello fin dall’infanzia. «È sempre stata la mia passione a tavola. Da bambino amavo i profumi dei sughi che cuocevano per ore e la condivisione in famiglia. È stata una delle prime cose che ho imparato a cucinare, e per me non esiste un pranzo senza un piatto di pasta». Oggi quella passione è diventata parte della sua identità professionale, è come «un foglio bianco da riempire con i colori di stagione, carne, pesce o verdure».
Nel menu dell’Hostaria al Mercato trovano spazio piatti che uniscono tradizione e personalità, come lo Spaghettone con cozze, cime di rapa, pomodoro al forno e caciocavallo affumicato e la Trenetta al pesto con patate e fagiolini. 
Ruello ama anche i classici romani, carbonara, amatriciana, cacio e pepe e i grandi piatti della domenica come ragù e lasagna. Tra le interpretazioni contemporanee che lo hanno colpito, ricorda una carbonara "scomposta" su gnocco piastrato, con spuma e polvere di cipolla bruciata: un esempio di come anche un’icona possa rinnovarsi senza perdere identità.
La scelta della pasta trafilata Barilla Al Bronzo per lui è naturale poiché richiama una lavorazione tradizionale e ha una consistenza superiore, più carnosa, con quella superficie ruvida che trattiene il condimento.
Così nasce il piatto ideato per il progetto di community, appunto i Tortiglioni con cozze, cime di rapa, pomodori al forno, caciocavallo affumicato e briciole di taralli. La pasta viene cotta e mantecata in una base di olio con aglio, peperoncino fresco, scorza di limone, cozze e la loro acqua, insieme alle cime di rapa. Il piatto è poi completato con una salsa di pomodori perini al forno aromatizzati con erbe del territorio, crema di cime di rapa, scaglie di caciocavallo affumicato e briciole di taralli.
Nella visione di Francesco Ruello, la pasta resta un piatto di casa, legato alla condivisione e al gusto diretto. È questo lo spirito semplice che porta anche nei suoi menù, dove la cucina nasce dal mercato e dal piacere di mangiare bene.