
Andreina: la mise en place la disegna il fuoco
Il ristorante Andreina rispecchia a pieno la preponderante filosofia dello chef, in ogni piatto si respira il profumo della brace, filo conduttore dei menu degustazione.
La grandezza del cuoco risiede nel fatto che questa filosofia viene applicata con equilibrio e fantasia, giocando tra pietanze che si ispirano alla classicità marchigiana, come il Maialino accompagnato da insalata aromatica e ciccioli e il Coniglio in porchetta, altre dettate dalla fantasia e la creatività dello chef, ad esempio L’ostrica alla brace, e infine vi sono anche piatti legati a tecniche ancestrali e nuovi artifizi, assonanza della Cacio e 7 pepi (qui la video ricetta della Cacio e 7 pepi). Come ricorda l’oracolo dell’enorme griglia posta al centro della sala, carni, pesci ,verdure, cereali e tutti gli ingredienti che compongono il ricettario di Andreina sono un connubio tra il caldo e il fumo.
L’equilibrio del ristorante è dato dall’insieme di cinque figure principali: in primis lo chef e patron Errico Recanati accompagnato dal sous chef Roberto Di Crescenzo, poi troviamo la pasticcera Laura Evandri, per quanto riguarda la supervisione dei 40 coperti in sala vi è il maitre Onofrio Viscione e infine il sommelier Matteo Magnapane.
La cantina di Andreina vanta circa 400 etichette scelte non solo sulla base di vini che hanno funzione d’abbinamento alla cucina dello chef, ma anche ai “vini del cuore”, legati alla tradizione marchigiana che sappiano suscitare emozioni, ma soprattutto che grazie al rapporto tra prodotto e produttore sappiano raccontare una storia.
La grandezza del cuoco risiede nel fatto che questa filosofia viene applicata con equilibrio e fantasia, giocando tra pietanze che si ispirano alla classicità marchigiana, come il Maialino accompagnato da insalata aromatica e ciccioli e il Coniglio in porchetta, altre dettate dalla fantasia e la creatività dello chef, ad esempio L’ostrica alla brace, e infine vi sono anche piatti legati a tecniche ancestrali e nuovi artifizi, assonanza della Cacio e 7 pepi (qui la video ricetta della Cacio e 7 pepi). Come ricorda l’oracolo dell’enorme griglia posta al centro della sala, carni, pesci ,verdure, cereali e tutti gli ingredienti che compongono il ricettario di Andreina sono un connubio tra il caldo e il fumo.
L’equilibrio del ristorante è dato dall’insieme di cinque figure principali: in primis lo chef e patron Errico Recanati accompagnato dal sous chef Roberto Di Crescenzo, poi troviamo la pasticcera Laura Evandri, per quanto riguarda la supervisione dei 40 coperti in sala vi è il maitre Onofrio Viscione e infine il sommelier Matteo Magnapane.
La cantina di Andreina vanta circa 400 etichette scelte non solo sulla base di vini che hanno funzione d’abbinamento alla cucina dello chef, ma anche ai “vini del cuore”, legati alla tradizione marchigiana che sappiano suscitare emozioni, ma soprattutto che grazie al rapporto tra prodotto e produttore sappiano raccontare una storia.