Fotografo, gaudente viaggiatore, amante della ristorazione storica in Toscana e in tutta Italia, Lido Vannucchi macina chilometri per immortalare cuochi, ristoranti, produttori e allevatori, donne meravigliose in sala e particolari unici nell’universo dell’eccellenza culinaria. Per ItaliaSquisita ha creato un itinerario del gusto molto suggestivo, attraverso foto più uniche che rare e consigli d’autore sui migliori “luoghi del gusto” tra Lucca, Viareggio, Forte dei Marmi e nella Versilia toscana.
Aperto dal 15 aprile 1966 come una normale trattoria, “Da Romano” a Viareggio ha conquistato negli anni la fama di grande ristorante gastronomico, grazie alla coppia d’oro Romano Franceschini e Franca Checchi, rispettivamente in sala e in cucina. Il locale pian piano cresce e si trasforma in un vero ristorante Michelin. Ai tempi la Versilia vantava grandi frequentazioni: la famiglia Agnelli era di casa al ristorante Buonamico, come cita Susanna Agnelli nel suo libro “Vestivamo alla Marinara”. Ora in Versilia la cucina tradizionale è arricchita e abbellita da diverse componenti contemporanee, nella grande impronta della chef Franca Checchi. (Via Giuseppe Mazzini 120, 55049 Viareggio. Tel. +39 058431382)
Ma è imboccando la provinciale per la Garfagnana, dopo pochi chilometri, in località Sesto di Moriano, in una bucolica piazza, che due locali possono ammaliare i palati gourmet. Una locanda dove un abile sensale di bestiame sapeva e sa tuttora servire una delle più grandi bistecche toscane, “Antica Locanda di Sesto”. (Via Ludovica 1660, 55100 Lucca. Tel. +39 0583578181)
Salendo su per le colline lucchesi, la sosta è d’obbligo “Al Tambellini 1870”, l’archetipo della colazione a Lucca, oltre a essere un ottimo bar, è un’estrosa e bellissima osteria con mescita dove l’arredamento fa capire il fascino del garbo lucchese. (Via per S. Alessio 1403, 55100 Lucca. Tel. +39 0583342077)
Salendo solo pochi tornanti si ritrova, ma ahimè, in versione rivista e forse troppo corretta, il vecchio ristorante da “Vipore” di Rita e Cesare Casella, mamma cuoca e figlio. Con Cesare Casella si apriva e si apre tuttora una tendenza molto vivace. Cesare faceva territorio, stagionalità, chilometro breve con un grande erbario di oltre cinquanta erbe aromatiche, un orto che spesso copriva la necessità delle verdure richieste in cucina. Sapeva, con i mezzi dell’epoca fare comunicazione, viaggiava, conosceva gente, invitava e veniva invitato. Tutto questo all’inizio degli ‘80 ed ancora oggi è da considerare molto attuale. (Via per Pieve S. Stefano 4469, 55100 Lucca. Tel. +39 0583394065)
Lasciando l’amarcord culinario, possiamo “divertirci moltissimo” pure oggi a “L’Imbuto” dello chef Cristiano Tomei (qui alle prese con la pappa al pomodoro). Siamo in centro storico, non più a Viareggio dove il nostro cuoco ha fatto rodaggio, ma a Lucca, presso il centro di Arte Moderna. Qui sono banditi i menu, niente legami, si mangia quello che la spesa porta in cucina, si cucinano le idee, di uno chef estremamente vulcanico. Attenzione però: non idee banali ma idee frutto di saggezza, di un credo nel proprio territorio, rispetto massimo delle stagioni, della storia, di mercati non convenzionali. Fare la spesa è facile, raccogliere letteralmente la spesa in un bosco, nel mare, in pineta, a Migliano, non è cosa scontata. Non scontata e sensoriale la cucina di Cristiano. Ci sono piatti che inchiodano al tavolo, come la rivoluzionaria bistecca gourmet: una carne di manzo cruda sapientemente sfilacciata, massaggiata a mano col suo grasso, passato sulla brace, bucce di patate croccanti, a ricordare che siamo in crisi e niente si butta ma soprattutto a ricordare il concetto di “bistecca con patate fritte”, servite su una calda e schioccante corteccia di pino marittimo, quindi uno dei pochi piatti, forse unico, che coinvolge in maniera totale il senso dell’udito. La carne si mangia rigorosamente con le mani, quindi il tatto, il naso è solleticato dai grandi profumi, in bocca un armonia di sapori, il piatto visivamente è bello. I cinque sensi sono serviti. I pochi fornitori: uno dei macellai più rigorosi che si conoscano, Michelangelo Masoni, laureato in economia, un futuro in finanza mandato in fumo, con grande soddisfazione. Il sangue non mente, il padre era macellaio e lui sarà un “tagliaciccia” e non solo. Michelangelo è un selezionatore di allevatori e animali, perché per crescere un grande animale, ci vuole un bravo e cosciente allevatore. (Via della Fratta 36, 55100 Lucca. Tel. +39 0583491280)
Decisamente più classico, in ambiente tipicamente toscano, un vecchio cascinale di charme, con grandi spazi verdi, un giardino immenso, il “Butterfly” è il ristorante stellato Michelin di Lucca. Fabrizio e Mariella gestiscono con successo questo elegante ristorante. Dalla cucina escono piatti suggestivi, dai nomi altisonanti, con tratti creativi e rivisitazioni ben riuscite, stravaganti ma sempre ottimi i dolci, una cantina decisamente valida. L’ambiente interno coi suoi colori caldi, invita a passare spensierate ore conviviali, romantiche o familiari. (Via Nicola Barbantini 87, 55100 Lucca. Tel. +39 0583955256)
L’itinerario del gusto continua…