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Una grande storia d'amore: Antonino Cannavaciuolo e Cinzia

L'amore per Cinzia.

«Toni venne a “L’Approdo”, sul Lago d’Orta, quando aveva circa 20 anni per fare una stagione di 3-4 mesi. Ci conoscemmo e qualcosa di speciale scoppiò in un istante. Dopo due anni, nel 1997, ci fidanzammo. Il 28 febbraio 1999 aprimmo “Villa Crespi”, quando avevamo 23 e 24 anni. Una pazzia, però eravamo pieni di entusiasmo». Così iniziano le parole di Cinzia Primatesta, moglie di Antonino Cannavacciuolo e responsabile dell’accoglienza a “Villa Crespi”.

Una famiglia, la Primatesta, che lavora nel mondo dell’accoglienza da generazioni. Come Antonino, anche lei ha un carattere forte, deciso e determinato: si vede che iniziare ad amministrare hotel e ristorante ha notevolmente rinforzato le loro personalità, ma quando si parla della loro storia è la coincidenza a far da padrona: «Esistono due aneddoti incredibili circa me e Toni: il primo si riferisce a quando Antonino disse che gli sarebbe piaciuto molto prendere in gestione “Villa Crespi”, non stando insieme a me né sapendo che mio padre l’avrebbe presa più avanti; il secondo si collega al fatto che il direttore dell’Hotel San Rocco propose Toni a mio padre, proprio davanti a “Villa Crespi”. Che incredibili coincidenze, vero?» .

Lo chef e Cinzia vivono in una casetta-darsena e da quasi due anni hanno avuto una bambina, Elisa, che ogni volta che la mamma mangia l’insalata liquida di riccia sorride e sembra volerla assaggiare anche lei. «Toni, nonostante sia del Sud, si è ambientato benissimo qua sul Lago d’Orta, forse perché viviamo in un mondo a parte, atemporale e senza spazio, nell’arabescata realtà di “Villa Crespi”. Poi lui è sempre in cucina e quindi non si rende conto più di tanto di ciò che c’è all’esterno. Una cosa però la devo dire: appena può, Toni prende e raggiunge Vico Equense. La sua napoletanità non la perderà mai!»

Ce lo auguriamo tutti… aggiungiamo noi!

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