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Tony Lo Coco: cambio sede e restyling del ristorante "I Pupi"

Lo storico ristorante stellato “I Pupi” di Bagheria guidato dallo chef Tony Lo Coco si è trasferito in un nuovo spazio situato in Vicolo Cavallotti, nei corpi bassi di Villa Palagonia, splendido gioiello simbolo del barocco siciliano, esattamente di fronte alla precedente sede che diventerà trattoria.
Una veste completamente rinnovata per il ristorante 1 stella Michelin, il cui restyling porta la firma dello studio palermitano Luigi Smecca Architetti e che segna l’avvio di un nuovo capitolo per il Presidente in carica dell’Associazione La Sicilia di Ulisse e per la moglie socia Laura Codogno.

45 coperti in 190 mq totali dislocati in quattro diversi e raffinati ambienti su più livelli, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza degli ospiti grazie all’ampiezza e ottimizzazione della distribuzione degli spazi. Il piano terra del nuovo ristorante I Pupi si compone infatti di una prima zona d’accoglienza con divani e tavoli progettati su misura, da cui si accede nella sala principale con quattro tavoli tondi e un lampadario scenografico centrale di Flos.

Ma la vera novità che rappresenta un unicum nel panorama dell’alta cucina siciliana, è il tanto atteso (e richiesto) Chef Table. Affacciato direttamente sulla cucina a vista, lo Chef Table del nuovo ristorante I Pupi è rigorosamente realizzato custom-made in ottone e legno. Qui lo chef Tony Lo Coco cucina proprio davanti agli occhi dei commensali - da 2 a 4 - servendo i piatti direttamente dalle sue mani. 16 passaggi a mano libera, frutto della sua sperimentazione, del suo istinto e al contempo del profondo rispetto verso la tradizione gastronomica bagherese e palermitana. Stare allo Chef Table de I Pupi è davvero come essere invitati a casa dello chef Lo Coco, seduti nella sua cucina a conversare, con il privilegio di osservare da vicino la meraviglia della creazione di ogni sua portata. Un'esperienza che accorcia le distanze e celebra il senso più autentico dell’ospitalità siciliana: quella che arriva dritta al cuore e rimane impressa tra i ricordi più autentici.

Al primo piano del nuovo ristorante si trova un soppalco con tre tavoli intimi da due posti e una cantina vini con tavolo unico conviviale fino a 6 ospiti, per veri wine lovers. Qui sono custodite infatti oltre 1300 referenze, champagne, spumanti rigorosamente metodo classico, vini bianchi da oltre 20 nazioni diverse del mondo: la Francia, rappresentata dalla Borgogna, è presente in percentuale maggiore, a seguire la Sicilia con i vini del vulcano che hanno negli anni conquistato il palato di numerosi appassionati, ma anche etichette ricercate dalle regioni più importanti d’Italia (Alto Adige, Friuli, Valle D’Aosta, Toscana, Umbria, Abruzzo e Molise). Si passa poi ai vini del nuovo mondo, come Cile, Nuova Zelanda, Sudafrica, Australia, Israele, Armenia, Libia, senza trascurare l’Alsazia, i gruner austriaci, i riesling tedeschi della mosella. E ancora, i vini rossi di altrettante regioni già citate, i veneti, tutti i più importanti rossi di Bolgheri, il Piemonte con una selezione dedicata al Barolo e al Barbaresco (Angelo Gaja per citare uno dei vignaioli più conosciuti); numerosi vini da dessert, dai passiti siciliani fino ai Sauternes di Bordeaux e Royal Tokaji ungheresi, concludendo con i più importanti Marsala, Madeira, Porto, grappe, eau de vie, distillati e liquori locali. Arredata con scaffalature in rovere e colonne refrigerate per la conservazione ottimale delle bottiglie, la cantina vini del nuovo ristorante I Pupi di Bagheria è decisamente il regno dell’appassionato sommelier Andrea Prizzi, che accorda alla perfezione ogni referenza con piccole prelibatezze in stile tapas appositamente create dallo chef Tony Lo Coco per questo spazio esclusivo, guidando gli ospiti in un viaggio nel mondo davvero magico. E ancora, accedendo all’esterno in un terrazzino-salotto privato l’ospite entra letteralmente in un’atmosfera d’altri tempi, con l’incanto di Villa Palagonia proprio davanti a sé.

Nella nuova cucina de I Pupi, insieme a Lo Coco, troviamo il sous chef Giorgio Giammarresi, 23 anni, suo nipote, che ha ereditato gusto, fantasia e sicilianità. Sono questi infatti i tre ingredienti che caratterizzano la filosofia e la personalità di Tony Lo Coco, riflessi anche nei nuovi ambienti del ristorante, sofisticati ma al contempo accoglienti, dominati da toni neutri e vivacizzati da tocchi di colore delle opere d'arte che decorano i tavoli in legno naturale e le pareti, creando un dialogo visivo tra arte e gastronomia. Da citare sicuramente le opere su tela esposte degli autori siciliani Croce Taravella e Michele Cossyro, oltre che la collezione di tovaglioli artistici in lino de I Pupi creati da numerosi importanti artisti nazionali e internazionali (tra cui il giapponese Hidetoshi Nagasawa) che negli anni sono transitati da da Bagheria e dal ristorante grazie al Museo cittadino di Guttuso.

CONCEPT, MATERIALI E ILLUMINAZIONE
L’intervento architettonico nella nuova prestigiosa sede del ristorante I Pupi è stato condotto dallo studio palermitano Luigi Smecca Architetti, nel pieno rispetto della preesistenza storica dell’edificio, con particolare attenzione alla scelta dei materiali e alle soluzioni tecnologiche impiegate. Un mobile in ottone brunito con elementi geometrici forati funge da quinta scenografica all’ingresso del ristorante e incorpora un mobile office e un guardaroba. Il bancone d’ingresso, realizzato nello stesso materiale, è arricchito da una bottiglieria retroilluminata. La cucina a vista, progettata su misura per lo chef Lo Coco, è rivestita in gres effetto corten e dotata di un sistema di aspirazione integrato, tutto in gestione 4.0.

LA FILOSOFIA CULINARIA DELLO CHEF TONY LO COCO
La cucina di Tony Lo Coco può definirsi aperta, appassionata, attenta, curata, con l’unica ambizione di regalare agli ospiti momenti di sincera felicità e benessere. La sua mano è guidata da una passione viscerale per il territorio e l’ingrediente (immancabili l’acciuga, l’estratto, gli scampi, i ricci). Ambasciatore di un'offerta fine dining che spesso si fa vera e propria celebrazione di tradizioni popolari e del cibo di strada, Lo Coco è infatti ancorato alla tradizione gastronomica siciliana, che tuttavia spesso reinterpreta con rispettosa creatività. La sua “Stigghiola”, simbolo dello street food siciliano, ad esempio, non è di budella di agnello come impone la tradizione, ma di tonno, seppia, cipollotto e prezzemolo. O ancora i famosi “Anelletti al forno siciliani”, che lo chef propone con ragù di calamari in salsa di uova di pesce San Pietro e maionese di lime e zenzero.

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