La tappa gourmet era già segnata nel mio destino. Mi ero ripromessa che sarei andata Al Solito Posto di Bogliasco, ristorante e american bar che ha un carattere proprio, un’impronta sua e che in fondo fa da cornice secondaria alla cucina. È solo un deittico che rimanda alla vera protagonista: la cucina di ricerca di Serenella Medone, di questa chef donna che si mette alla prova tutti i giorni nonostante le difficoltà e che ha saputo mettersi in gioco facendo anche uno stage dal leggendario Enrico Crippa, «una persona umile e un gran lavoratore!». Caratteristica che li accomuna.
Al Solito Posto ho addentato la caparbietà di Serenella in ogni piatto del suo “giocoso” menu degustazione. Il pesce locale fa da principe e la devozione a esso è totale. Così si parte con un antipasto orgoglioso - post entrée - che omaggia il suo mentore tristellato: cialde di panissa, burrata, pomodorino confit e pesce locale marinato a secco (nello specifico palamita) presentato su un’ardesia dipinta con germogli e pesto, equilibrato e ricco. E poi un altro antipasto più morbido e avvolgente: scampo, capasanta, salsa carbonara e bacon croccante, racchiusi in una campana per preservare l’affumicatura fredda di faggio e svelare la sostanza solo davanti agli occhi dell’ospite. Il susseguirsi di primi non lascia nemmeno il tempo per sentirsi in un altrove: mare mare mare, dal magnifico spaghetto fatto "in casa" con i ricci alle trenette con acciughe e colatura di alici, una variante del tradizionale primo delle Cinque Terre. Non potevano mancare di certo i gamberi rossi di Santa Margherita “che sono davvero dei confetti”, appena scottati al vapore e accompagnati da una fresca granita di capirinha, un secondo che ammalia per la sua sincerità. Si finisce col tornare bambini, con i frizzi frizzi di cioccolato nella spuma di chinotto fino ai dessert veri e propri. Si materializzano in tavola vasi di fiori ripieni di creme di cioccolato e nocciola, coperte con crumble di cioccolato e tè verde da gustare con lentezza, stando attenti a raccogliere un briciolo di croccantezza in ogni cucchiaiata. Oppure qualcosa di più onirico come il quadro di cioccolato bianco, meringhe di barbabietole e pennellate di yogurt, l’elemento acido che non può mancare! L’accompagnamento di tutta la cena è gestito dall'ottima guida Alessandro, il marito di Serenella, conoscitore di sinceri vini naturali e graditi “mixologismi” da dopo cena.
Al solito posto non si vive la solita esperienza, perché l’accoglienza è squisita e la cucina di Serenella dà un vento di freschezza a questa terra un po’ arroccata nelle proprie tradizioni e convinzioni.
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