Con il suo “Gambero carabiniere, animelle glassate, croccante alle alghe con insalatina aromatica”, Edoardo ha convinto la giuria riunita ieri a Milano, al Circolo Marras, spazio dallo spirito eclettico che ha ospitato la competizione a cui hanno preso parte 10 fra i migliori chef e sous chef italiani under 30.
I membri della giuria - Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli), Carlo Cracco (Cracco, Milano), Loretta Fanella (consulente pasticciera e Ristorante Borgo San Jacopo, Firenze), Anthony Genovese (Il Pagliaccio, Roma) e Ciccio Sultano (Duomo, Ragusa Ibla) - hanno assaggiato e valutato il signature dish di ogni candidato sulla base delle cinque “Regole d’Oro” che guidano la selezione: ingredienti, capacità, genio, bellezza e messaggio.
La carne è stata la vera protagonista di questa finale italiana. Tutti gli chef in competizione hanno presentato piatti che l’hanno vista al centro dell’attenzione "una scelta assai insidiosa, perché combinare terra e mare richiede molta maestria nella gestione degli equilibri, che sono difficilissimi" ha spiegato Antony Genovese.
Fumagalli, che ha centrato l’obiettivo, è giunto in Val d’Intelvi al termine di un percorso che l’ha portato spesso anche all’estero - a Le Taillevent di Parigi, o al prestigioso Daniel di New York, chef Daniel Boulud . “Il piatto che ho presentato - ha dichiarato Fumagalli a fine gara - deve molto a quanto ho appreso lungo il mio percorso. Aver vinto è una vera iniezione di fiducia e conferma che sto andando nella direzione giusta”
Il girone di competizioni locali proseguirà fino al mese di dicembre 2017, quando verranno annunciati i 21 Young Chef che si sfideranno a giugno 2018 davanti a una prestigiosa giuria internazionale. A ciascuno di essi sarà assegnato un “Mentor Chef” con cui lavorare per mettere a punto il proprio signature dish in vista della sfida finale. Per l’Italia, sarà Anthony Genovese chef del ristorante Il Pagliaccio di Roma ad affiancare Edoardo Fumagalli.
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