Fiore all’occhiello è dunque il ristorante gourmet “Il Comandante”. Unico ristorante all’interno di un hotel partenopeo, nel 2012 conquista la stella Michelin grazie a un’offerta culinaria che assume un carattere preciso, contemporaneo e di continua ricerca: la freschezza degli ingredienti (locali e globali), la stagionalità e la tradizione napoletana vengono letti – ma non stravolti – con elementi internazionali, creando così combinazioni inedite e armoniose. L’equilibrio di sapore e la presentazione immaginifica diventa il segno distintivo dello chef Salvatore Bianco. Luci soffuse che esaltano fuori la bellezza del Vesuvio, le incredibili vetrate, i colori scuri e non invadenti: tutto è studiato per lasciare spazio alle creazioni della cucina e al panorama. Per un totale di 52 coperti, dieci sono riservati allo chef’stable, a pochi passi dalla brigata in movimento. Il Comandante è forse uno dei migliori ristoranti d’Italia in questo momento storico.
Ma il lusso dell’offerta gastronomica al romeo Hotel continua con classe e carattere eterogeneo: il Romeo Sushi Bar & Restaurant è un elegante bar che propone un’attenta selezione di tè, distillati e cocktail da gustare tra quadri, sculture e pezzi di design. A pochi passi, il ristorante accoglie gli ospiti con marmi e giochi di luci e acqua, proposte creative fusion e l’autentica cultura gastronomica giapponese. Il Beluga Sky Bar & Restaurant, situato invece al nono piano, ha una terrazza panoramica sulla baia da una parte e una vista sulla collina di San Martino e Castel Sant’Elmo dall’altra, oltre alla terrazza laterale con piscina e solarium. Si inizia con le colazioni di prima mattina e si prosegue con il pranzo, con una carta che ben rappresenta la cucina del territorio. Tre ristoranti, tre cuori pulsanti e gravidi di qualità, che vanno individualmente a comporre l’impero totalizzante del Romeo Hotel, dalla colazione all’ultimo distillato notturno.
Salvatore Bianco quando cucina strabilia occhi e papille del commensale, ma quando parla di se stesso sembra che descriva un anonimo passante sul lungomare Caracciolo. Per lui è normale lavorare come un minatore, il faticoso mestiere del cuoco e del manager che deve far quadrare conti, alta cucina e rispetto da parte dei clienti, dei colleghi e della stampa. Anche se la sua cucina è fatta di prodotti ricercatissimi, spezie e ingredienti terrestri, di colori fantastici e forme vibranti create da una tecnica magistrale appresa negli anni, i suoi ricordi infantili lo riportano modestamente alle“conserve di pomodori fatte in casa,in famiglia, o al cibo che fregava in cucina alle nonne e ai fratelli, oppure alle torte di mele che faceva la domenica con la madre”… La vita semplice e amorosa che viveva nella sua Torre del Greco sta alla base della sua modestia: il suo ingrediente preferito è infatti l’uovo, perché “nella sua semplicità racchiude il mondo della nascita, della perfezione, della naturalità”.
Salvatore Bianco è perciò conscio dell’eccellenza e del lusso in cui lavora, per questo non può e non vuole sbagliare. È una macchina da guerra come un fante da battaglia, ma con la galanteria e l’educazione dei re. Lo dimostrano le sue ricette: il nuovo menu presenta la volontà di proporre, ancora una volta, alcuni dei suoi piatti signature come Uovo su fonduta di caciocavallo podolico, tartufo e pane integrale e La mia ricotta e pera. Da assaggiare fino alle lacrime anche il menu “Tre anni di Romeo”, ovvero un omaggio voluto dallo chef che, attraverso otto piatti simbolo, ripercorre il “viaggio” de Il Comandante dal 2012, anno in cui ha ottenuto la stella Michelin, fino ad oggi: Assoluto di gambero rosso 2.0, Uovo 65° con mozzarella affumicata, soffice di patate e caviale e Pancia di maiale marinata al miele e soia con cipollotto glassato, sono solo alcuni mirabolanti esempi.
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