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Ristoranti nelle Langhe? Relais Villa d'Amelia a Benevello
Nelle Langhe, vicino Alba, c'è Benevello. In località Manera, sul crinale di una collina circondato da boschi e noccioleti un antico podere ottocentesco ospita il relais Villa d’Amelia. Il ristorante è stato affidato alla regia dello chef Damiano Nigro, giovane promessa dell’alta gastronomia italiana
Barolo, Nebbiolo, vigneti, cantine, enoteche, castelli, tartufi, buona cucina, paesaggi, tradizioni e manifestazioni. È un territorio veramente votato a soddisfare i piaceri del gourmet più esigente quello delle Langhe. Regno dei grandi vini rossi piemontesi e della raffinata cucina a base di tartufo ha il suo epicentro ad Alba. E qua il tartufo bianco, famoso in tutto il mondo, ha il suo momento di massima celebrazione nel mese di ottobre con la Fiera del Tartufo ad Alba (sito).
Lasciando Alba, dopo pochi chilometri, si può raggiungere Benevello. In località Manera, sul crinale di una collina circondato da rigogliosi boschi e splendidi noccioleti un antico podere ottocentesco è stato interamente ristrutturato e dal 2006 ospita il relais Villa d’Amelia: 37 camere e 5 suite dal gusto contemporaneo e raffinato.
Il ristorante del relais è stato affidato sin dall’apertura alla regia dello chef Damiano Nigro, classe 1973, giovane promessa dell’alta gastronomia italiana dal trascorso professionale in blasonati stellati: Gualtiero Marchesi (prima alle Terrazze di Milano e poi all’Albereta a Erbusco), Michel Roux (The Waterside Inn), Marco Pierre White (The Oak Room prima e Criterion Brasserie poi), Alain Ducasse (Restaurant La Grande Cascade), Alain Soliveres (Les Elysees), Paola Budel (L’Acanto) sino ad arrivare al ristorante Piazza Duomo di Alba. È proprio lo chef del Piazza Duomo, Enrico Crippa, che offrendogli il ruolo di sous-chef porta in Piemonte Damiano. Ruolo ricoperto sino all’ottobre del 2006 quando diventa chef del ristorante gourmet del Villa d’Amelia.
La cucina di Damiano è un crocevia di emozioni sul filo del territorio, con piatti di terra di Langhe contaminati dal profumo del mare Ligure. La sua creatività ogni tanto lo riporta alla sue origini pugliesi e ai sapori e colori decisamente mediterranei. Ne sono testimonianza il Vitello Tonnato 2007 (bocconcini di magatello con salsa tonnata e verdure intere), La Finanziera secondo me (rivisitazione di uno dei classici piatti piemontesi), gli Agnolotti del Plin ai tre arrosti, il Polpo arrosto con salsa di agrumi e tempura di verdura. Oltre alla carta sono tre le proposte da consigliare: il “Piccolo Menu” da 55 euro, “Il menu della tradizione” da 48 euro e il “Menu degustazione” a 70 euro.
Uno dei punti di orgoglio dello chef è la sua attenzione e dedizione alla ricerca delle materie prime di stagione e alla selezione dei prodotti del territorio come il piccione di Greppi, l’agnello della Valle Stura, il coniglio grigio di Carmagnola, le carni piemontesi in generale. Non è un caso quindi che in calce al menù ci sia espressamente scritto “questa carta è stata creata con cura lasciando spazio ai produttori locali”.
Grande selezione anche per i vini della carta del ristorante. Le migliori etichette piemontesi e internazionali sono ben custodite in un’antica cappella situata lungo la corte interna del relais.
Una nota di merito va anche alla pasticceria, curata da Giovanni, fratello di Damiano. Citiamo il delizioso Tiramisù alla nocciola, ovvero gelatina al caffè, gelato alla nocciola, crema di mascarpone all’amaretto e granella di nocciola, oppure l’interessante Cappuccino croccante – composto da una tuile croccante al caffè, mousse al caffè, meringa al latte e gelato di crema.
Per gli amanti della buona tavola una cena firmata dallo che Damiano Nigro vale da sola il viaggio. www.villadamelia.com
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