Quest’anno però la serata si svolgerà nel cuore di Torino, in una location esclusiva e d’effetto. Una cena memorabile dove 6 chef d’eccezione stellati e non si alterneranno per creare un menù indimenticabile in collaborazione con i detenuti del carcere Lorusso Cotugno di Torino.
Una location privilegiata dunque che entrerà in stretta relazione con il Ristorante del carcere gestito dalla cooperativa Liberamensa: prima della serata infatti alcuni chef faranno lezione ai detenuti che lavorano all’interno del ristorante e poi insieme arriveranno al ristorante esterno per la cena. Il binomio dentro/fuori caratterizza tutto il progetto: gli chef incontrano i detenuti e i detenuti incontrano il loro lavoro fuori dal carcere. Le due realtà si toccano grazie alla cucina e alla passione per il cibo.
L’obiettivo è quello di evidenziare l’attività del carcere rendendolo il palcoscenico dove gli attori principali sono i detenuti che interagiranno con i 6 chef stellati.
Un’occasione per far incontrare persone fuori e dentro il carcere al fine di favorire la sensibilizzazione, lo scambio e la riflessione sul tema del pregiudizio. Un modo per affrontare e alleggerire il peso di fratture e ferite sociali derivanti dai reati commessi o subiti, per una nuova coesione sociale.
Il ricavato dell’evento andrà interamente a finanziare il progetto Face to Face che si propone di riflettere sui pregiudizi con cui guardiamo le cose e sui meccanismi sociali, culturali, biologici legati alla visione. A partire da uno degli ambienti più fortemente stereotipato: appunto il carcere.
Sapori Reclusi che promuove e sostiene l’evento del 19 giugno è un’Associazione Culturale nata nel 2010 grazie all’esperienza del fotografo professionista Davide Dutto che ha unito due passioni, il cibo e la fotografia, coniugandole con l’esperienza sociale.
I progetti e le attività di Sapori Reclusi coinvolgono fronti differenti: esterno, per comunicare e sensibilizzare le persone favorendo il contatto dentro/fuori, con presentazioni di libri, mostre, cortometraggi girati in carcere, eventi; interno, legato ai luoghi reclusi e dedicato all’incontro con le persone detenute, con i corsi di formazione e lavoro su fotografia, stampa, cucina, scrittura. Filo conduttore è sempre l’incontro tra persone.
Come mezzo di restituzione sociale e di informazione sulle proprie attività, Sapori Reclusi ha scelto le cene sociali, dentro e fuori il carcere: ancora una volta il cibo, ancora una volta la tavola, per stare insieme condividendo cibo e immaginando nuovi percorsi.
Un’idea che si sposa felicemente con il progetto Liberamensa, il ristorante all’interno del carcere e aperto al pubblico che da tempo trasmette una testimonianza diretta, grazie alla qualità della sua offerta, di come si possano raggiungere risultati positivi, anche in un contesto particolarmente difficile, quando ad orientare le scelte ed il lavoro c’è la convinzione che il “cambiamento” si può raggiungere in qualsiasi realtà se alla base c’è un’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno dei soggetti coinvolti.
Appuntamenti
+ stelle - sbarre: la prima cena sociale gourmet
Il cibo come veicolo di interazione e integrazione: un pretesto per entrare laddove solitamente si trovano barriere fisiche o mentali, porte chiuse, ovvero nell’intimità delle persone, per ascoltarle e capirle al di là di stereotipi e preconcetti. Questo il punto di partenza che lunedì 19 Giugno 2017 animerà la terza edizione della cena gourmet + Stelle – Sbarre, iniziativa nata per sostenere economicamente i progetti promossi dall’Associazione Sapori Reclusi già attiva dal 2014 nel carcere di Saluzzo.