Pietro Parisi, cuoco contadino anti-spreco

Formatosi alla scuola di pietre miliari quali Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi, torna in Italia dopo due anni con una ritrovata passione e con un progetto dedicato agli “ultimi”.
Pietro Parisi, chef talentuoso - che però preferisce definirsi cuoco contadino per via delle sue origini e per il suo amore per la tradizione - molto noto, oltre che per la sua cucina, per le sue varie presenze in tv e per le sue battaglie di legalità, con una vita vissuta a pieno ritmo – tra consulenze e incarichi nazionali, internazionali in varie parti del mondo (uno tra i tanti, il ristorante “Burj al Arab” dell’hotel a 7 stelle a Dubai), vari ristoranti avviati, un ristorante di proprietà (che durante la pandemia è stato utilizzato per gestire gli ordini provenienti dall’e-commerce nato per garantire il lavoro ai suoi 30 dipendenti, ancora attivo), dopo aver trascorso gli ultimi due anni in Australia per ritrovare sé stesso, è tornato in Italia con una rinnovata ambizione e voglia di stare di nuovo in cucina.

Il suo obiettivo è quello di contribuire a creare un nuovo modello di cucina, che preveda per prima cosa più cultura, meno standardizzazione ma più passione e amore.
Quello stesso amore che ha fatto sì che da ben sette anni Diallo, un ragazzo senegalese arrivato in Italia letteralmente con il barcone, sia al suo fianco “da protagonista”, opportunità che ha permesso a Diallo di prendere coscienza del suo valore, dopo i tanti no ricevuti da vari colleghi stellati. Questo è proprio uno dei propositi a cui Parisi tiene di più, poter dare delle occasioni concrete a giovani cuochi che, pur non avendo fatto un percorso ideale a livello di curriculum, siano di fatto meritevoli di lavorare in cucine importanti perché talentuosi e seri.

La sua cucina continua a essere una cucina che si basa sulle ricette della tradizione, ma rese più attuali grazie alle sue rivisitazioni: come non citare uno dei suoi piatti più famosi, la parmigiana di melanzane cotta al vapore, in vasocottura, che rompe gli schemi classici della tradizione partenopea rendendo il piatto più leggero mantenendo intatto il gusto. Oppure l’utilizzo dell’acqua della mozzarella di bufala per avviare la lievitazione della pizza, o i gambi dei carciofi per fare del paté.

Come gli diceva sempre sua nonna Nannina, “in cucina nulla va sprecato”, quindi il riuso e il riutilizzo degli scarti sono stati e saranno sempre concetti che sono di fatto il suo marchio di fabbrica.

Pietro Parisi è attualmente coinvolto i due realtà di alto profilo:

- è a capo della brigata del Pancrazio Locanda Cilentana, ristorante dell’Art Hotel Palazzo Gentilcore, a Castellabate in provincia di Salerno;
- sua è la firma della proposta gastronomica di Tenuta Contessa Relais Country House, un piccolo paradiso adagiato sulle colline di Lattarico in Calabria, in provincia di Cosenza.
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