E' arrivato finalmente il momento giusto; seppur in leggero ritardo a causa di una stagione bizzosa, si è aperto sulle sponde del Lario e del Garda l'amata pesca all'Agone, una tradizione ancestrale che ogni anno vede impegnati centinaia di appasionati. Pesce d'acqua dolce, l'Agone è un pesciolino che arriva al massimo ai 40 cm di lunghezza; si nutre di Plancton, vive in branchi di migliaia di esemplari e si riconosce da dei caratteristici puntini neri sui lati. L'agone è celebre per il suo lato culinario: con gli agoni infatti si preparano i Missultit, tipico piatto "lacustre" (il nome sembra d'origine milanese però), sempre accompagnato dalla polenta.
Abituato ad aspettare la buona stagione nelle aree più profonde dei laghi, l'agone emerge vicino alla riva in occasione della deposizione delle uova (una femmina agone ne può depositare fino a 20.000); ed è proprio in quel momento, al ritorno dalla deposizione, che si scatena l'appassionata pesca con la canna degli amanti dell'agone. Posizionati lungo la riva, i piedi asciutti, i pescatori si affiancano sulla rena ghiaiosa, spesso in posizioni assegnate da secoli alle famigle della zona.Se c'è vento, tanto meglio: la breva e il tivan accompagnano le onde sul lago, e la pesca all'agone, a differenza delle altre, non si fa di solito con lago piatto. La pesca avviene in due modi, con la lenza oppure con retini (da un certo momento in poi), ma di sicuro la parte più amata è la pesca a canna, che impegna dalle prime ore della sera centinaia di appassionati, che si presentano fin dal pomeriggio a trovare il posto giusto per il lancio.
Fra di loro, in questi giorni, troverete anche Enrico Derflingher, il famoso chef italiano di "Officina d'Enrico", locale di successo a Tokyo che ha reso illustre la cucina italiana nel mondo orientale. Di origini comasche, Enrico Derflingher non si perderebbe per nulla al mondo la tradizionale pesca all'agone. Così, passeggiando sulle rive del Lario lo troverete con la sorella a lanciare l'amo al prelibato Agone da preparare nei suoi piatti gustosi.
E in effetti la pesca all'agone è una pesca "da chef": per preparare i pesciolini infatti bisogna lavarli e pulirli appena pescati, metterli sotto sale per tre giorni e a quel punto lasciarli per settimane ad essiccare su degli speciali archetti tradizionali, posti in luoghi ombrosi, che popolano le vie dei paesi.
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Insomma, a tutti gli appasionati, buona pesca!
Riferimenti utili per approfondire: