New Classic a Senigallia

Che Senigallia rappresenti un unicum lo hanno già detto tutti, e nel numero 42 della rivista cartacea di Italiasquisita lo avevamo detto anche noi.
Cinque stelle Michelin in una città che non arriva a contare cinquantamila abitanti è un caso da studiare; eppure vale la pena di iniziare a farsi un’altra domanda: ha ancora senso raccontare la scena gastronomica senigalliese partendo da Uliassi e Cedroni? Nessun dubbio sul peso che i due grandi chef hanno avuto nel promuovere anno dopo anno la città verso l’esterno, ma oggi chi era “piccolo” s’è fatto grosso e nei fatti anche altre tavole hanno iniziato a rappresentare il tessuto g-astronomico della città.
Da un lato emerge Nana Piccolo Bistrot, capostipite del progetto incessantemente in divenire di Michele Gilebbi e Valentina Greco, selezionato a inizio mese dalla Michelin tra i Bib Gourmand 2024; dall’altro c’è il gioiellino nato in piena pandemia dalle mani di David Secchi e Caterina Abbrugiati (con lo zampino di Marco Pasqualini), ovvero Mercato Trattoria Pop, un posto che trasportando l’eco della cucina mezzadrile marchigiana nel contesto contemporaneo ha impreziosito la città della seconda Chiocciola della Guida Osterie d’Italia di Slowfood 2024 (la prima era stata aggiudicata da Trattoria Vino e Cibo).

Premi diversi tra loro ma che rappresentano entrambi il successo crescente di una cucina sincera e priva di sofismi, contemporanea nel servizio, nei piatti e nello stile generale. A Senigallia si mangia sempre meglio, e se questa frase si può pronunciare senza il pericolo di dire il falso non è solo merito dei grandi chef. A Senigallia si mangia bene un po’ dappertutto e ne sono prove incontrovertibili sia i tegami di ghisa pieni di riso sbruciacchiato di Gilebbi sia le tagliatelle con il sugo di piccione di Mercato Trattoria Pop.