Gli spazi, il giardino sulla terrazza, gli arredi made in Italy e i manufatti degli artigiani locali
700 mq di ambienti (escluso il parcheggio all’aperto) e 150 posti a sedere: il locale si sviluppa soprattutto all’esterno, con un giardino su una grande terrazza, un pergolato sorrentino artigianale, un albero d’ulivo al centro dello spazio e cinque privè. Le aree riservate sono delimitate da piante, vasi e punti verdi: tutte con una vista esclusiva sul mare. La sala interna è unica e verrà utilizzata soprattutto nei mesi invernali. Completano il progetto una cantina interrata nel tufo ischitano, una veranda con un angolo bar, il bancone della salumeria, la cucina, la pizzeria, la griglia e lo spiedo. La veranda è dotata di ampie vetrate panoramiche che offrono un’illuminazione naturale e una vista mozzafiato sul mare: sul soffitto i cesti artigianali dell’isola diventano originali paralumi. Gli ambienti sono accoglienti e informali e gli arredi sono quasi completamente italiani: la scelta dei tre soci è stata quella di privilegiare i materiali tradizionali prodotti dagli artigiani del posto, come il legno, la pietra e il ferro, presenti anche sul terrazzo e nel parcheggio, costruiti con rivestimenti certificati e amovibili. Il design segue uno stile contemporaneo, con sedie cordonate e una predominanza dei colori di terra: i tavoli sono stati acquistati da Predali, il bancone del bar è rivestito da piastrelle color acqua con foglie di banana. Il gioco di luci è un’altra caratteristica essenziale della location. “Federico de Majo è legatissimo a Ischia: un visionario dell’illuminazione che rappresenta l’eleganza e l’innovazione dei maestri vetrai di Murano”, precisa Nino Di Costanzo, parlando dell’imprenditore di origini campane, fondatore di “Zafferano” e ideatore della “poldina”, che lavora nel settore da più di 23 anni. “Un’atmosfera di semplicità e di calore, ottenuta anche grazie a un’illuminazione soft, diffusa e non invasiva – sottolinea de Majo –, ad eccezione delle zone che riguardano la pizzeria, la griglia e la cucina”. Nel progetto il designer veneziano ha inserito numerosi elementi in vetro, giocando su forme e colori anche per la mise en place con piatti, calici, bicchieri e accessori. Le lampade a sospensione installate in pizzeria e di fronte alla brace sono dinamiche e moderne: un omaggio al “bicchiere bilia”.L’omaggio alla tradizione campana dello chef Di Costanzo e la pizza ischitana di Veccia
A tavola Di Costanzo, Veccia e de Majo hanno scommesso sulla formula della condivisione: un concept molto dinamico che annulla i confini tra cucina, pizza e brace e rende Lisola un locale lontano dagli schemi, aperto a tutti. La cucina ha un’impronta mediterranea e tradizionale, basata sulla stagionalità delle materie prime, provenienti soprattutto dal Sud Italia. Un menu è dedicato proprio all’isola, con il raviolo di coniglio e il coniglio all’ischitana. Sono protagonisti anche i piatti iconici di Nino Di Costanzo, come gli spaghettoni ai cinque pomodori, la cacio e pepe con i gamberi rossi, le linguine all’astice, proposti accanto alla paella napoletana, al pesce e alla carne alla brace e al Pan Bauletto fatto in casa con burro e alici.
Tre forni, di cui due elettrici e uno a legna: dietro il bancone della pizzeria lavora l’ischitano Ivano Veccia, figura di spicco a livello nazionale. Ivano porta a Lisola diverse “pizze signature”, tra cui la “Lasagna povera” e la Pizzaiuolo (la sua Provola e Pepe), oltre alla fritta e alla pala romana. Per la cucina e la pizza gli ospiti possono scegliere anche un percorso di degustazione. La carta dei vini include quasi 300 etichette, in particolare campane e ischitane, offrendo un viaggio in giro per l’Italia e la Francia: i tre soci hanno stretto una partnership con Cantine Ferrari. I dessert sono a base di frutta lavorata: ma, per il futuro, Nino Di Costanzo realizzerà dolci della tradizione proposti in chiave moderna.