Esiste un altro mondo possibile rispetto al vino, ovvero quello più variegato dei cocktail, e oggi molti sono gli chef a dire che in accompagnamento al piatto sia quasi meglio un buon drink rispetto ai più blasonati Cru. Così la creatività degli chef si trasferisce in sala e al bancone con miscelati sempre più calibrati e meno alcolici che si abbinano ai piatti dei menu degustazione. Oggi facciamo parte di un progetto di rivoluzione nel mondo degli abbinamenti in cui cucina d’autore e cocktail costruiti ad hoc si incontrano e danno vita alla gastro–mixology. Una disciplina davvero interessante che offre al commensale un’esperienza forse più completa, foriera di armonie inaspettate e inusitate e a ben vedere, potrebbe esser considerata come l’ultima delle contaminazioni accolte dalla cucina professionale che ha istituito un’idea che ha fatto proseliti. Anche in Italia dove la cultura del vino è radicata, la miscelazione sta vivendo un periodo aureo ed è sempre più facile scorgere ottimi ristoranti in cui si possa pasteggiare con l’accompagnamento di drink creati su misura, e sempre più spesso gli chef decidono di aprire dei corner più informali come alternativa al loro ristorante, in cui oltre a desinare si può anche apprezzare un cocktail abbinato ad una portata del menù. Interessante è il caso della Farmacia Del Cambio, arteria dell’elegantissimo Del Cambio di Matteo Baronetto, il ristorante più antico e raffi nato di tutta Torino, dove Camillo Benso di Cavour pranzava fi sso a quel tavolo che ancora è presente. Al bistrot vengono offerti piatti gustosi e gourmet in tutte le fasce orarie, lo chef propone pranzi veloci ma raffi nati e anche per il momento dell’aperitivo seleziona creazioni mignon gourmet da abbinare alla cocktail list. Giancarlo Morelli ha invece portato il suo nome all’interno dell’Hotel Viu di Milano. Allo chef brianzolo, il compito di curare la cucina del Bulk Restaurant e del Bistrot Cocktail Bar. Una formula di gastro-mixology che va oliando i suoi meccanismi grazie anche ad una squadra di mixologist capitanata da un bartender navigato come Mattia Pastori, un volto conosciuto tra gli amanti dei drink milanesi e che ha infi lato nel suo shaker esperienze assai disparate. Anche Francesco Palma professionista della miscelazione è alle prese con il meneghino Sushi B, ristorante giapponese dove cibo e drink si incontrano. Ogni cocktail viene accompagnato da piatti che lo chef prepara appositamente e al bancone il bartender cerca di proporre la stessa filosofi a della cucina. Gli alcolici asiatici di miscelazione, insieme agli ingredienti orientali come yuzu, shiso e zenzero costituiscono le basi di alcuni drink e anche nei cocktail classici c’è sempre un elemento che guarda all’Oriente.
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