Se la montagna è il luogo preferito, si deve visitare l’universo boschivo dello chef druido Heinrich Schneider, in Val Sarentino in Alto Adige. Nel suo ristorante Auener Hof (Tel.0471623055) si può sperimentare la magia sacerdotale dei vegetali dolo-mitici: Sella di vitello con spuma di fieno, ristretto al garofano e dragoncello, Yogurt naturale gelificato con olio alla verbena ed erbe di prato e il magnifico Pane dolce soffiato con gelato alla betulla e crema speziata. Panoramix e il suo intruglio magico non sono nulla a confronto.
 
 
Se si ama invece la campagna e le colline tra la Romagna e le Marche, Riccardo Agostini de Il Piastrino a Pennabilli (Tel.0541928106) è lo chef giusto per scoprire i segreti dell’alta cucina da fattoria. Esempi sublimi per la mandibola?  Battuto di vitellone, mela e senape, Faraona al rum bianco, patate, arachidi e fegato grasso e un Plum cake all’olio d’oliva, olive, yogurt e frutto della passione. Atmosfera raffinata e piatti d’eccellenza contadina.
 
 
Infine il mare, con le sue onde sempre erotiche e spumeggianti della Puglia: Mario Ottaviano e il suo Al Trabucco a Peschici (Tel.0884962556) fanno ringalluzzire il palato, attraverso Scampetti crudi di Pianosa agli agrumi del Gargano, Spaghetti al pomodoro fresco e tartare di scampi, Seppie e funghi della Daunia, oppure l’incredibile Trancio di cefalo con cicoria di campo e purè di favette con crosta di pane cafone. Idillio gastronomico coi piedi “pucciati” nel mare.
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