La forza della progettualità di Palazzo Petrucci, del credo di Edoardo Trotta e della mano di Lino Scarallo stanno proprio nella traduzione materica di una matematica di cuore e pensiero culinario che ha saputo conquistare negli anni i napoletani e non solo, traducendo nel gusto della tavola e nell’ospitalità di un servizio giovane ed affiatato i desideri di tantissimi commensali. Dal signature dish Lasagnetta di mozzarella di bufala con gamberi rossi di Sicilia al Tagliolino di calamaro con vongole veraci passando per i delicati Ravioli di polpo alla Luciana fatti a mano fino alla Stratificazione di pastiera napoletana. Attraverso le reinterpretazioni di mare e di terra, il Ragù partenopeo, il Sartù di riso, la Genovese, il “Brodo con la forchetta”, i percorsi di Lino Scarallo rievocano le immagini di una Napoli autentica e reale, proiettata nella modernità delle forme contemporanee che non cedono mai il passo – per fortuna – al vuoto avanguardismo fine a se stesso.
Una cucina dei sensi e della memoria quella di Lino Scarallo, fatta anche di limpida finezza e rigorosa intensità nei sapori, ma anche di grande sentimento e trasporto per una tradizione fedele ed evocativa che coniuga le onde iodate alla stagionalità dell’orto e dell’entroterra campano in uno stellato matrimonio d’amore celebrato sulla spiaggia della regale Posillipo.
di Ugo Marchionne