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Identità Milano compie 20 anni e si rinnova

Identità Milano, di cui ItaliaSquisita è mediapartner, festeggia e presenta il nuovo logo, realizzato in collaborazione con l’agenzia Caleidos, che andrà a caratterizzare le attività del congresso.
Ci si avvicina sempre di più al nuovo appuntamento con Identità Milano, il congresso internazionale di cucina che - nato nel 2005, su iniziativa di Claudio Ceroni e Paolo Marchi, per dare voce, visibilità e accompagnare la crescita degli chef italiani - ha poi via via ampliato la sua mission, includendo e promuovendo anche altri "distretti confinanti", dall'arte della pasticceria al mondo della pizza, del vino, della mixology, dei prodotti d'eccellenza, dell'ospitalità e dell'hôtellerie. Sarà un'edizione particolare, quella ospitata negli spazi meneghini dell’Allianz MiCo - North Wing dal 22 al 24 febbraio 2025: Identità Milano compie infatti 20 anni. E quindi ha scelto di rinnovarsi una volta di più e ancora di più. Persino nella propria immagine.

«Il nuovo logo racconta così, con un sovrapporsi di quadrati di diverse dimensioni e tonalità cromatiche, tutte le varie “identità” del congresso. Nel farlo, tali quadrati formano uno spazio più grande, non ben definito bensì dinamico, in movimento. Il "logo base" gioca sui toni di giallo, arancione e rosso, che è poi la tinta classica nella storia del congresso. Quello celebrativo e realizzato per i vent'anni di Identità Milano - e dunque per Identità Future - viene invece declinato sulle tonalità dell’oro, così come i loghi delle diverse aree tematiche della kermesse (Identità di Pizza, Identità di Pasta, eccetera) sono stati realizzati senza alternare la forma ma lavorando solo sulle differenti cromie per creare un’immagine coordinata» ha spiegato Lorenzo Segale, account director e strategist di Caleidos.

I fondatori di Identità Golose, Claudio Ceroni e Paolo Marchi, accolgono questa nuova veste con soddisfazione. Ceroni: «Era da tempo che cercavamo un’immagine rinnovata e coordinata dal punto di vista grafico, il ventennale del congresso non poteva che essere l’occasione migliore per vararla. Fin da tali scelte vogliamo trasmettere l’idea di una manifestazione che non ha mai smesso di rompere gli schemi e di guardare avanti. Perché vogliamo raccontare le prospettive, quello che verrà. L’immagine è conseguente». Gli fa eco Paolo Marchi: «La preoccupazione più forte che ho avuto e ho ancora in questo lungo avvicinamento alla ventesima edizione di Identità Milano è legata al fatto che tutti coloro coi quali parlo fanno sempre riferimento alle edizioni che ci sono state, al passato, mentre io son teso a immaginare il futuro. Così, abbiamo pensato di rinnovare il logo: ma non perché il cucchiaio/impronta digitale (del quale è stato autore l’indimenticato Bob Noto) non andasse più bene; ma perché avevamo bisogno di mostrare il nostro cambiamento già nell’estetica con la quale ci mostriamo al pubblico. Ecco quindi un nuovo logo, molto colorato, molto dinamico. Rappresenta i primi vent’anni e, insieme, i prossimi venti».
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