Identità golose 2018 al centro il fattore umano

A Milano si è concluso XIV° congresso gastronomico tra chef stellati e relatori internazionali: focus dell’edizione la convivialità del cibo e il rapporto con il cliente
In tempi in cui parlare di relazioni umane e integrazione culturale sembra sempre più difficile, la cucina, incontro di mondi, fa eccezione: è il messaggio di Identità Golose 2018, quattordicesima edizione di un congresso che ha contribuito a fare di Milano una delle capitali internazionali dell'enogastronomia.
Il tema de "Il Fattore Umano", hanno detto gli ideatori Paolo Marchi e Claudio Ceroni - annunciando l'imminente apertura di un innovativo hub della gastronomia negli spazi che un tempo furono della Fondazione Feltrinelli - "è ciò che cerchiamo al ristorante, un lusso a portata di mano, in tempi di imbarbarimento dei costumi", ricordando gli insegnamenti di Bob Noto e Gualtiero Marchesi. 

Su "Il Fattore Umano", tutti hanno un'idea comune, "mondo della Sala" compreso, riassunta da Bottura: "fare sì che in una brigata ci sia sempre confronto, da cui nascono idee". Non servono singoli a mettersi in mostra. E se come lui la Bowerman, Genovese e Bartolini hanno portato con sé le brigate, la condivisione è fondamentale anche per Romito e Niederkofler, con la Klugmann che ha esortato a "uscire dalla cucina per raccontarsi". 

Perché "il ristorante è conversazione". Parola di Will Guidara alter ego di Daniel Humm all'Eleven Madison Park di NY, ristorante n°1 al mondo seconda la classifica 50Best.
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