Luigi Casciello, sommelier all’Antica Osteria Nonna Rosa, crea abbinamenti straordinari tra preziosi vini campani, suggerendo due ipotetici menu con i piatti gourmet dello chef Peppe Guida.
Intervisto con piacere il sommelier
Luigi Casciello e con lui si gioca a creare abbinamenti tra piatti d’alta cucina e vini campani, di cui ne è profondo conoscitore. Due menu ideali con piatti “pescati” dal menu estivo di
Peppe Guida, che per la stagione migra dall’
Antica Osteria Nonna Rosa - sempre sublime dimora di tradizioni e sostanza - al ristorante del complesso turistico Scrajo Terme, palcoscenico estivo della creatività culinaria, accogliente e appagante dello chef. Pensando alla stagione, al turismo e alle esigenze degli avventori, Luigi Casciello, sommelier verace, ha ideato due ipotetici menu con i piatti in carta: uno più creativo dedicato ai giovani e invece uno più classico. Per ciascuno, ha tirato fuori dal suo lauto repertorio di chicche enologiche, alcune etichette davvero preziose di vini campani prodotti da piccole aziende, che naturalmente hanno il compito di esaltare l’opera armonica dello chef
Giuseppe Guida.
Menu per giovani
- Antipasto - “Battuta di gamberi rossi, caciotta e salsa alle nespole”; la freschezza del piatto è abbinata a quella del Biancolella d’Ischia di Antonio Marsella
- Primo piatto - “Variazione di paccheri al crudo di mare”, ogni pacchero di Gragnano farcito con un crudo diverso e abbinato a una salsa; il vino scelto è strutturato, è un Greco di Tufo da una sola vigna (un cru), si chiama “Carmelina” ed è prodotto dall’azienda Petilia
- Secondo - “Trancio di ricciola con patate e fagiolini (crema di patate tiepida e fagiolini a una salsa di vino rosso invecchiato); il vino selezionato stavolta è un bianco complesso, un vino del beneventano, la Falanghina da vendemmia tardiva “Alenta” di Lorenzo Nifo Sarapochiello
Menu più classico
- Antipasto - “Seppia, piselli e torrone salato” rilettura del piatto classico seppia e piselli; Casciello vi abbina un Fiano d’Avellino di Guido Marsella, "un bianco fatto per sfidare il tempo, caratterizzato da un’acidità corroborante e note torbate che ben si abbinano alle tre componenti del piatto"
- Primo piatto - “Spaghetti con i lupini, pomodoro arrostito, cacio e pepe”; piatto superlativo accostato al Greco di Tufo dell’azienda Cantine dell’Angelo
- Secondo piatto - “Crocché di calamaro”, calamaro scottato passato al pan brioche e ripieno di zucchine; questa volta il sommelier sceglie un vino che serve a ripulire il palato dalla grassezza del calamaro, una Falanghina Campi Flegrei, "Cruna de Lago" dell'azienda La Sibilla.
Conclude così l'intervista, "giustificando" la sua scelta: "queste sono ancora piccole aziende che ci regalano forti emozioni". Come non credergli!