Il punto vendita sorge a Firenze in Via Antonio Scialoja 27r, dove si potranno degustare i grandi classici dell’arte gelatiera. Il concept GELATO - che è anche il nome dell’attività - riporta già nell’insegna la dicitura fonetica della parola per valorizzare al massimo il prodotto.
La volontà di Gabriele Vannucci è stata infatti quella di racchiudere in un piccolo scrigno tutti i tesori della sua esperienza sia come pasticcere che come gelatiere, proponendo ai suoi avventori una selezione di dieci-dodici gusti che possano esprimere la qualità dei prodotti al livello più alto possibile, frutto anche delle collaborazioni d’eccezione sul territorio: una tra tutte quella con Simone Moschini, de Il Cavolo a Merenda, eclettico coltivatore della provincia senese, con cui in primavera e in estate avverrà una collaborazione con frutta e verdura direttamente coltivata dallo stesso Moschini.
Accanto ai grandi classici, ci saranno anche alcuni GELATO/Signature, che saranno proposti a rotazione, tenendo conto anche della stagionalità, che vedrà avvicendarsi dessert iconici del Maestro proposti in coppetta: Andy Warhol, un gelato al cioccolato bianco, mango e banana; e ancora Frida, Magritte, Dalì e tanti altri.
Altra forma inedita sarà la Coppetta Degustazione Vannucci, il punto di unione tra gelateria e pasticceria, in cui proporre al cliente l’esperienza di un dessert di alta pasticceria nella quotidianità di gelato.
Simbolo della gelateria è anche la Crema Vannucci, la riscoperta e la riproposizione di un gusto dimenticato dell’arte gelatiera, il Malaga che il Maestro ha reinterpretato in un gelato base crema allo zabaione, con uvetta macerata nel vermouth, il quale nasce dagli alambicchi di Fermenthinks, la prima distilleria urbana di Firenze.
A partire dalla seconda metà di novembre inoltre tornerà il Panettone che quest’anno sarà proposto nella versione classica, al caffè con la collaborazione di Mokaflor e in una limited edition 2022: il Panettone al negroni, che tra gli ingredienti vedrà l'utilizzo proprio del Vermouth Vannucci, in un omaggio alla città di Firenze.
