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Eugenio Roncoroni riparte dai "classici gastronomici"

Roncoroni Classici Gastronomici è il nuovo inizio di Eugenio Roncoroni. Un ritorno, sebbene negli ultimi anni, dopo il distacco ufficiale dal gruppo Al Mercato, Roncoroni ci sia sempre stato attraverso attività di consulenza, cene esclusive e collaborazioni in ogni angolo d’Italia, ma anche l’espressione vegetale di PAS a vegetarian trip. Esperienze che, assieme a un denso passato fatto di esplorazioni e viaggi, conducono nel cuore di una dimensione inedita.
Un locale che ricalca le atmosfere di un bistrot francese, ma anche lo spirito leggero di un bacaro veneziano, o di un vecchio bar della Ciutat Vella. Focale, quindi, il prodotto e un’interpretazione identitaria e viscerale di una gastronomia classica, cucinata e di spessore.

Dichiara Eugenio Roncoroni: «Roncoroni Classici gastronomici è una sintesi della mia storia da cuoco, proiettata in una visione matura; un luogo dove ogni singola cosa che proponiamo, a partire dal singolo bicchiere a quello che si consumerà, sarà un prodotto selezionato e scelto con il cuore. Deve essere un posto intimo, fatto di cose e persone speciali. Perché adesso? Perché ho molta voglia di tornare a dire qualcosa sulla cucina».

Con lui in questa avventura Cristina Giordano, co-fondatrice del progetto e in squadra con Eugenio dai tempi di Al Mercato. Saranno proprio loro, insieme, ad accogliere gli ospiti, a intrattenerli al bancone mentre terminano a vista le preparazioni che arrivano dalla cucina, abbinate a tutti quei vini (e non solo) che appartengono alla loro memoria e che ora sentono di voler condividere con i commensali, completamente immersi e sinceramente accolti in questa piccola grande casa dove ogni dettaglio è parte di una storia: il tavolo di Giulia, la mamma di Eugenio, il servizio di piatti della nonna di Cristina, e in cima, sul soffitto un grande maiale capovolto, cimelio della storia di Al Mercato, un tempo presenza fissa nel vecchio locale in Sant’Eufemia e ora logo del progetto Roncoroni Classici Gastronomici: «Per noi il maiale capovolto rappresenta l’esigenza di raccontare attraverso questo luogo un punto di vista inedito della gastronomia», precisa Roncoroni.

In carta, una sezione dedicata ad Aperitivo e piccoli piatti e Piatti Principali: tra i primi, la selezione di salumi (spalla cotta, salame di fegato, salame di mangalica, paleta iberica) e formaggi (cornish yarg, blu di bufala, Parmigiano Reggiano 100 mesi), le bresaole estreme (come la punta di petto di Sergio Motta “8 mesi”), acciughe verdi e rosse, sontuosi paté en croute, pasticci di pesce e ventricelli, per cominciare; mentre tra i piatti principali, Torchon foie gras “Beniamino Nespor” servito con marmellata di arancia e whisky o lo Storione “Pisani Dossi” con caviale siberiano Vholzenka, solo per citarne alcuni sebbene la selezione vari repentinamente a seconda della disponibilità del prodotto. Il tutto accompagnato dal pane di Ciopa, studiato insieme a Eugenio Roncoroni per offrire anche in questo caso un prodotto su misura di questo luogo, servito con delizioso burro di montagna della società agricola “La Vigna”.

Non meno ragionata, la proposta vini e spiriti: «Anche in questo caso la scelta è stata quella di puntare su una carta ridotta, ma centrata. Parliamo di circa 15/16 etichette che cambieranno rapidamente, e che percorrono ciò che abbiamo bevuto e amato; vini che raccontano storie, sapori o tecniche di vinificazione particolari, e che immaginiamo in perfetto dialogo con i piatti ideati da Eugenio», dichiara Cristina Giordano. Da storie di coraggio e grandiose ribellioni come quella che cela lo Champagne Ecume, vibrante, divertente, brioso, alla freschezza di Hatzidakis un Rosé secco dagli arcipelaghi ellenici, snelli, o un caldo, profondo Armagnac Remi Brocardo Millesime 1995, perfetta conclusione sul Bonet.

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