Due anni de La Filiale: i festeggiamenti di atCarmen e Franco Pepe

Una serata speciale in cui le pizze di Franco Pepe hanno incontrato la creatività dello chef Fabio Abbattista e la Riserva Vittorio Moretti di Bellavista per festeggiare due anni di successi e riconoscimenti.
Due anni dall'apertura, e altrettanti di riconoscimenti. Un compleanno speciale per La Filiale, il progetto gastronomico di Franco Pepe e Martino de Rosa all'interno de L'Albereta Relais & Chateaux, festeggiato con un evento altrettanto esclusivo.

Durante la serata, infatti, le pizze del maestro Pepe hanno incontrato la creatività dello chef Fabio Abbattista e la Riserva Vittorio Moretti di Bellavista: dai grandi classici come la Margherita Sbagliata e la Curtefranca, a quelle più particolari come la Mare e Monti, con erborinato di bufala, scarola riccia e acciughe di Cetara che la rendono un perfetto abbinamento per le bollicine.

A celebrare la ricorrenza Martino de Rosa, fondatore di atCarmen insieme alla moglie Carmen Moretti, e il maestro Pepe, che ha presentato una pizza speciale, recentemente premiata nel corso del congresso di cucina Identità Golose come “Piatto dell'anno”: la AnaNascosta.

«Qualche mese fa ad Hong Kong – racconta Franco Pepe –, una giornalista mi pose la domanda fatidica:“Ma tu farai mai una pizza all’ananas?”. E questa domanda non mi lasciò indifferente. Infatti la mia risposta non fu un secco no, e le risposi che semplicemente non era nei miei programmi di allora, ma che probabilmente in un futuro prossimo avrebbe potuto trovarsi a gustare una pizza all’ananas firmata Franco Pepe».

 Il risultato è un cono di pizza fritta con fonduta di Grana Padano, prosciutto crudo, polvere di liquirizia e ananas. Provocazione, certo, ma anche un'importante riflessione sul gusto unita a una grande ricerca e alla capacità di “guardare oltre” che ha sempre contraddistinto La Filiale.

Il progetto – nato dalla profonda amicizia tra Martino de Rosa, fondatore di atCarmen insieme alla moglie Carmen Moretti, e Franco Pepe – si è cementato grazie alla visione comune sull’importanza del territorio, sul concetto di ospitalità e grazie al costante desiderio di mettersi in gioco e sperimentare, dando vita in soli due anni a un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano vivere l'esperienza della pizza preparata a regola d'arte in una cornice di assoluta bellezza.

E un piccolo ma significativo ruolo l’ha giocato anche Vittorio De Rosa, classe 1998, per ora studente appassionato di musica, da sempre affascinato dagli aspetti più creativi dell’impresa. «Il progetto di mio padre era quello di trasformare la ristorazione de L’Albereta creando qualcosa di alternativo e contemporaneo: qualcosa che richiamasse il Made in Italy, la cucina nazionale. La scelta non poteva che cadere sulla pizza, bandiera italiana per eccellenza. 

E, a proposito di eccellenza, ho pensato subito che avremmo dovuto coinvolgere il migliore del settore: Franco Pepe aveva un curriculum – nel frattempo ulteriormente arricchito da premi e riconoscimenti – che parlava da sé, perciò siamo andati a conoscerlo a Caiazzo, nel suo locale. Una volta salito a bordo, bisognava pensare a come comunicare il progetto».

Vittorio, da creativo, passa in rassegna molte idee, scartando le più ovvie, legate alle materie prime, cliché ormai un po’ abusati. «All’estero i ristoranti italiani si chiamano spesso così: con l’articolo “La”, seguito dal cognome dei proprietari. A partire da questo concetto ho riflettuto su una parola che comunicasse la posizione particolare del nuovo locale, il primo che aprivamo fuori dal resort, per un pubblico che non era non costituito da clienti de L’Albereta. 

Una scommessa che richiedeva un nome altrettanto audace: “La Filiale” combacia con questa idea, e con la prospettiva futura di aprire sedi all’estero. A distanza di due anni, la scommessa è stata vinta, nel senso che il messaggio è passato: funziona».



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