Parma accoglie per questi tre giorni la fiera Cibus 2010: il meglio dell'industria alimentare italiana. I 7 grandi padiglioni dell'area Fiera di Parma sono riempiti dagli stand delle imprese italiane del settore, da quelle più grandi (Montana, Barilla etc) alle cooperative, ai piccoli produttori artigianali. Insomma, vi si può trovare tutto quanto compete al settore alimentare italiano, che una volta di più dimostra d'essere un settore trainante dell'economia nazionale.
Fra i quasi 2000 espositori della grande fiera infatti, circola un non velato ottimismo. I frequentatori della fiera, semplici visitatori ma soprattutto giornalisti, grandi buyers, tecnici e investitori, passeggiano fra stand propositivi, pieni di gente e di proposte lanciate verso il futuro. Un padiglione intero ospita almeno 100 produttori di salumi, a testimoniare che la forza della cultura alimentare italiana, come ci diceva Alex Atala nella sua intervista, sta proprio nella grande diversità con cui nutriamo le nostre tavole e le nostre scelte.
Per il mondo gourmet, di sicuro vi sono luoghi interessanti anche in questa fiera della grande scala, fra cui assolutamente imperdibile lo stand di Moreno Cedroni con pastificio Verrigni (pregiata pasta trafilata in oro). Moreno, viso sorridente, racconta che è qui perchè vuole conoscere i suoi "consumatori" e vederli all'acquisto dei suoi prodotti: marmellate (da provare la gellacrima), sughi "pronti" (scordatevi la banalità: un'amatriciana di pesce chi di voi l'ha mai fatta?), paste e conserve di pesce. Per saperne di più: i prodotti di Moreno Cedroni
Al padiglione 7 invece trovate uno stand carico di sponsor dove cucinano con gran seguito lo chef Antonio Torino e la sua brigata del ristorante Mamma Rosa di San Polo d'Enza: fra i ristretti spazi dello stand riescono comunque a offrire un menu davvero gourmet: imperdibili i cucchiani di crema di cioccolato bianco, aglio e prezzemolo con caviale.
Ma naturalmente non è tutto per gli amanti dell'alta cucina. Quasi tutti gli espositori infatti offrono assaggi e degustazioni dei loro prodotti più accattivanti; segnalo volentieri alcuni suggerimenti gourmet: una tappa (da fare!) allo stand del cioccolato dei fratelli Gardini e ugualmente un passaggio ristoratore con un cocktail di the da Ferri-dal-1905 "il the degli italiani"; un'ora buona per perdersi nel settore prosciutti con tantissimi piccoli produttori eccezionali di fianco ai grandi colossi e consorzi del settore (passate da Wolf che vi farà sdilinquire con il suo prosciutto di Sauris), ma tenetevi del tempo per un'esplorazione ugualmente attenta al settore formaggi, a partire dalla Grana Padano che ha ospitato per tre giorni grandi ospiti come chef "di mezzogiorno" fra cui Enrico Bartolini che preparava dei ravioli di Grana. Non è finita: passaggio obbligato anche da due altri grandi mondi dei prodotti tipici dell'enogastronomia italiana: passate di pomodoro e olii. Per l'olio extravergine d'oliva purtroppo non posso darvi consigli: andate e godete, migliaia i piccoli produttori presenti con i loro olii di qualità, da tutte le regioni d'Italia; per la passata, mi permetto di sbilanciarmi per una degustazione "a bicchierino" della passata di pomodori ciliegini della Cooperativa Agricola Aspromonte, un cicchetto di bontà che vi farà sicuramente piacere. Devo finire qui perchè la lista sarebbe altrimenti troppo lunga.A voi l'esplorazione degli stand e dei prodotti tipici locali di ogni regione!
Complimenti dunque agli organizzatori di una fiera che riesce a dare un'immagine vincente, competitiva e innovativa del settore alimentare italiano, all'estero e non solo.