Un attento restyling degli spazi si sposa con una ventata di novità nella proposta culinaria, in cui lo chef campano fa convivere le sue origini con l’attenzione a sostenibilità e ottica “zero sprechi”. Il tutto, in una visione che non è solo una filosofia, ma una vera metodologia di lavoro che si traduce nell’utilizzo di tutte le parti degli ingredienti scelti per i menu della rinnovata OSTERIA Arborina, così come del neonato The LAB, luogo che, dalla terrazza panoramica con vista sui vigneti, offre agli ospiti un format innovativo che abbraccia il concetto di bistrot e di “laboratorio”.
È qui infatti che gli ospiti hanno la possibilità di degustare piatti per un pranzo o una cena informali, in cui le ricette della tradizione sono affiancate da incursioni più avanguardistiche, frutto del lavoro di ricerca portato avanti dalla brigata dell’Osteria. È proprio OSTERIA Arborina, invece, il rinnovato fulcro dell’esperienza fine dining del boutique hotel. Esperienza che oggi si veste di nuova consapevolezza in equilibrio tra sostenibilità e creatività che permea la carta e che, dal mese di maggio, evolverà in tre percorsi degustazione da 5, 7 e 10 portate.
In ogni proposta gli ingredienti vengono valorizzati nella loro essenza primaria e le loro parti meno nobili sono recuperate, rielaborate e impiegate in una nuova veste, in modo da essere parte integrante dei piatti e delle preparazioni.
La visione di alta cucina attenta alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi si denota anche nella scelta del restyling degli ambienti spaziosi e luminosi, dal design minimalista e dall’uso del legno di rovere che creano un tutt’uno armonico con le colline circostanti.
