Alex Atala è una star nel cuore del Brasile. Il suo ristorante, il DOM di San Paolo, ha fatto scoprire all'opinione internazionale le prelibatezze segrete del Sud America. Alex Atala, nella sua costante ricerca di nuovi prodotti nascosti nelle terre dell'Amazzonia, ha dato il la a una riscoperta del territorio e dei prodotti brasiliani e sudamericani senza pari.
Il DOM è stato classificato 18esimo dalla San Pellegrino nei suoi "50 migliori risotranti del mondo" ma non è nelle classifiche che troveremo il carattere unico di Alex Atala e della sua cucina, quanto nella sua persona, brillante, estroversa, con una fantasia rutilante che macina in continuo proposte inattese per i palati di tutto il mondo.
Chi c'era a Identità Golose l'anno in cui è passato non potrà mai dimenticare le sue "fettuccine di cuore di palma alla carbonara" che hanno lasciato di stucco anche Andrea Berton.
Alex Atala nasce ribelle e nel 1989 parte per un lungo viaggio in Europa che gli cambierà la vita: Francia, Belgio, e infine Italia, dove si ferma per due anni, prima di tornare, nel 1994, nel suo Brasile. In Europa, per sfangarsela con il permesso di soggiorno mentre lavora come disk jokey punk rock, si iscrive a una scuola alberghiera.
E lì, inattesa, trova la vocazione di una vita: in breve, passa tra i fornelli di grandi chef stellati francesi, prima di arrivare in Italia dove cerca una nuova semplicità. L'esperienza europea l'ha segnato, l'Italia l'ama ancora con tutto il cuore, e noi lo incontriamo a Torino dove ci rilascia una lunga e preziosa intervista sul suo parere sull'alta cucina italiana oggi, sui cambiamenti, le prospettive, le idee che fanno grande la nostra cucina nel mondo.
Qual'è il nostro segreto secondo Alex Atala? I prodotti e la diversità. Ma lasciamolo dire a lui in questa breve video intervista che vi propone un estratto della nostra conversazione.
Un grazie a @LucianaBianchi per l'appuntamento!