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Abbassare il colesterolo con il porro
Parente stretto della cipolla, il porro si adatta sia a ricette rustiche sia a piatti di alta cucina, soprattutto se la scelta ricade sulle pregiate varietà locali.
Coltivare l’orto: oggi parliamo del porro. È proprio adesso, durante la stagione fredda, che si raccoglie il porro (Allium porrum), prelibato dono dell’orto invernale che arriva a maturazione nel tardo autunno. Pianta erbacea biennale, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, il porro era già conosciuto 3000 anni prima di Cristo dai Celti, che gli attribuivano virtù magiche.
Pur essendo parente di aglio e cipolla, il porro non ne condivide il sapore forte e acre ed è, al contrario, dolce e delicato. Molto versatile in tavola, si presta ad essere cucinato nei modi più svariati, utilizzando la tenera parte del fusto, saporita e profumata.
Le proprietà toniche e mineralizzanti del porro erano già note agli antichi Egizi, che lo usavano per nutrire gli schiavi addetti alla costruzione delle piramidi, e furono riscoperte nel Medioevo, quando svolse un ruolo fondamentale nel sostentamento delle popolazioni durante le frequenti epidemie e carestie.
Composto di acqua per il 90%, il porro è facilmente digeribile, ha poche calorie, è ideale per una dieta sana ed equilibrata e utile per la prevenzione dell’obesità. Gli oli essenziali responsabili dell’aroma pungente hanno proprietà antibatteriche, depurative e diuretiche, mentre l’alta concentrazione di fibre lo rende imbattibile nel riequilibrio dell’intestino. Ricco di vitamine (A, B, C), è anche una miniera di minerali e oligoelementi, ferro, magnesio, calcio, silicio e potassio. Come se non bastasse, mangiare il porro aiuta ad abbassare il colesterolo e fortificare le difese immunitarie.
Oggi il porro è coltivato in tutto il mondo ed è particolarmente diffuso in Europa, dove la maggior produzione è concentrata in Francia, nelle valli della Lora e del Rodano. In Italia si producono varietà dai nomi evocativi, come il “Mostruoso di Carentan”, dal bulbo enorme, molto rustico, saporito e digeribile, o il “Gigante d’Italia”, particolarmente dolce e gradevole. L’Italia vanta inoltre alcune produzioni d’eccellenza, concentrate nelle terre fertili del Piemonte. A Cervere (CN) e a Carmagnola (TO), il porro è simbolo di tradizione e alta cucina, e a proteggere la coltivazione di queste pregiate varietà ci sono organismi appositi come, ad esempio, il “Consorzio di tutela e valorizzazione del Porro di Cervere”.
Simona Pareschi
dal numero di dicembre 2008
GiardinaggioInsieme - Riviste Giardinaggio