Continua il percorso di Identità Golose, congresso internazionale di cucina d’autore, lungo la strada imboccata con l’edizione 2010 quando andò in scena Il Lusso della semplicità, un fil rouge più che mai di attualità per guidare il dibattito sull'evoluzione della cucina d'autore. Il concetto venne ribadito l’anno seguente perché era evidente che la crisi non fosse un fatto passeggero. Se con Identità 2012 si andò Oltre il mercato, per reagire alla crisi economica, con l’edizione di quest’anno, la nona, sarà il momento di mettere in primo piano un valore troppo spesso dimenticato: il Rispetto. Rispetto per la natura, per le materie prime, per i clienti e i loro soldi e il rispetto dei clienti verso cuochi e ristoratori che sono liberi professionisti. E ancora il rispetto per la verità che non è solo la nostra, ma anche quella degli altri. Ancora una volta Paolo Marchi, Gabriele Zanatta e l’intero staff di Identità Golose ha scelto un tema importante, troppo importante soprattutto per il nostro Paese, sempre pronto a giudicare, a schierarsi e a dimenticare a volte i veri valori della vita. Nella cucina il discorso è uguale, e il programma di Identità Golose 2013 lo dimostra in tutto il suo entusiasmo.
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Chef, argomenti e alta cucina
Come le ultime edizioni anche quest’anno il congresso si svolge al MiCo - Milano Congressi in via Gattamelata - Gate 14 – a Milano. La sala principale, l’Auditorium, avrà come protagonisti illustri cuochi italiani e internazionali, che racconteranno il loro approccio culinario attraverso il “valore rivoluzionario del rispetto”: Massimiliano Alajmo, Carlo Cracco e Matteo Baronetto, Massimo Bottura, Enrico Crippa, Davide Scabin, Antonino Cannavacciuolo e Gennaro Esposito. Poi ci saranno anche Identità di Pasta, Identità di Pizza e Identità Naturali con i migliori cuochi creativi in circolazione, e poi una grande novità: Identità di Sala. Nuova sezione nata in concomitanza del rispetto per ogni professione che gravita intorno alla ristorazione, Identità di Sala sarà il modo migliore per capire in che direzione si stanno muovendo maître e sommelier in parallelo alla cucina e agli chef. Il rispetto è anche questo, ricordiamocelo.
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