Stefano Baiocco, anima ed estro di Villa Feltrinelli
Nel 2004 Baiocco arriva finalmente in Villa Feltrinelli, ma è dal 2005 che apre le porte al pubblico. «Quando sono giunto in villa era tutto da rifare, dovevo incominciare da zero: organizzare la cucina, sputando sangue; scegliere la brigata della prima stagione non è stato facile, anche perché su sette mesi di lavoro mi sono preso solo cinque giorni di riposo. Poi ho pensato alla “struttura” in cui avrei svolto fisicamente la mia attività, quindi la divisione della cucina in settori, frigoriferi e attrezzature nuove. Insomma, un anno per prepararci alla grande battaglia.»
Baiocco è uno dei cuochi più bravi d'Italia, ma non a caso: è super pignolo e quasi maniacale, è curioso all'ennesima potenza, sfrutta ogni singolo minuto della sua vita per ascoltare e apprendere, non perde tempo ma lo gestisce come Crono per i Greci. In cucina l'organizzazione è tipo Karate Kid, ma la sua cucina è moderna, romantica e fiabesca. È fortunato, perché è forse l'unico chef in Italia che controlla e cura personalmente il suo erbario, ricco ormai di quasi 160 piante che danno sapore e lustro a tutti i piatti del menu.
All'apparenza, e in modo superficiale, lo chef sembra all'inizio un ragazzaccio perfezionista che, mentre scherza con tutti, si affanna a coordinare quella macchina del gusto che è Villa Feltrinelli; poi, osservandolo e conoscendolo bene, ci si accorge che Stefano è un capitano coraggioso, simpatico è vero, ma con una maturità alle spalle davvero incredibile, non solo dal punto di vista professionale, ma nel pensiero totale, nell'amore per la propria famiglia, nel rapporto con la proprietà, la brigata e con i clienti.
Stefano Baiocco è l'anima di Villa Feltrinelli. L'estro in cucina, la simpatica umanità e la sua logica maniacale nell'organizzare il lavoro hanno trasformato negli anni una già bellissima villa italiana in un tempio dell'alta cucina e dell'ospitalità mondiale. Qui natura, bellezza, storia e poesia s'intrecciano, e in Italia è davvero difficile trovare qualcosa di più magico.
Baiocco è uno dei cuochi più bravi d'Italia, ma non a caso: è super pignolo e quasi maniacale, è curioso all'ennesima potenza, sfrutta ogni singolo minuto della sua vita per ascoltare e apprendere, non perde tempo ma lo gestisce come Crono per i Greci. In cucina l'organizzazione è tipo Karate Kid, ma la sua cucina è moderna, romantica e fiabesca. È fortunato, perché è forse l'unico chef in Italia che controlla e cura personalmente il suo erbario, ricco ormai di quasi 160 piante che danno sapore e lustro a tutti i piatti del menu.
All'apparenza, e in modo superficiale, lo chef sembra all'inizio un ragazzaccio perfezionista che, mentre scherza con tutti, si affanna a coordinare quella macchina del gusto che è Villa Feltrinelli; poi, osservandolo e conoscendolo bene, ci si accorge che Stefano è un capitano coraggioso, simpatico è vero, ma con una maturità alle spalle davvero incredibile, non solo dal punto di vista professionale, ma nel pensiero totale, nell'amore per la propria famiglia, nel rapporto con la proprietà, la brigata e con i clienti.
Stefano Baiocco è l'anima di Villa Feltrinelli. L'estro in cucina, la simpatica umanità e la sua logica maniacale nell'organizzare il lavoro hanno trasformato negli anni una già bellissima villa italiana in un tempio dell'alta cucina e dell'ospitalità mondiale. Qui natura, bellezza, storia e poesia s'intrecciano, e in Italia è davvero difficile trovare qualcosa di più magico.