Menù del ristorante Don Alfonso 1890 sulla costiera amalfitana
cucina napoletana dell’Ottocento, i fornelli a induzione e i forni con le sonde accompagnano la brigata in piatti da vero entusiasmo mediterraneo. Ecco la parola cardine del Don Alfonso: una cucina d’identità mediterranea moderna.
Sarebbe riduttivo chiamarla “cucina del territorio” perché si farebbe uno sgarbo a tutto ciò che lo circonda e vi sta dentro; questa denominazione significa minimizzare il lavoro di una storia millenaria come la nostra. L’identità mediterranea invece si basa sulla dieta mediterranea, dall’uso delle fibre in cucina che assimilano i grassi, il colesterolo e le malattie cardiovascolari.
Il concetto di “moderno” va inteso come intuito nel saper anticipare le tendenze. Don Alfonso ha fatto proprio questo: ha preso la tradizione napoletana e campana, e l’ha trasformata in arte gourmet della tavola! Il Calamaretto leggermente affumicato ripieno di formaggi locali con zuppa di tiepida di piselli allo zenzero è gusto nuovo negli abbinamenti, ma atavico da generazioni. I Paccheri di Gragnano cacio, pepe e scorfano esaltano per l’accostamento ittico-lattico.
Poi la poesia arriva con gli Spaghetti con ostriche, tè verde e tartufo bianco, con la Zuppa di granchio fellone e ricci di mare, col Merluzzo in crosta di pistacchi e salsa di peperoncini. E ancora la superba Cernia ai sentori di vaniglia con crocchette allo zenzero e zabaione alle acciughe, che riempie l’atmosfera di passione submarina.
E infine i dolci, che spaziano dalle sfogliatelle ai babà, passando dai profumi della terra verace, quella dei limoni di Sorrento e delle pesche dell’orto privato. Una cornucopia di sapori che non solo fanno gioire, ma riescono anche e soprattutto a fare cultura. La cultura generazionale del mitico “Don Alfonso 1890”.
Sarebbe riduttivo chiamarla “cucina del territorio” perché si farebbe uno sgarbo a tutto ciò che lo circonda e vi sta dentro; questa denominazione significa minimizzare il lavoro di una storia millenaria come la nostra. L’identità mediterranea invece si basa sulla dieta mediterranea, dall’uso delle fibre in cucina che assimilano i grassi, il colesterolo e le malattie cardiovascolari.
Il concetto di “moderno” va inteso come intuito nel saper anticipare le tendenze. Don Alfonso ha fatto proprio questo: ha preso la tradizione napoletana e campana, e l’ha trasformata in arte gourmet della tavola! Il Calamaretto leggermente affumicato ripieno di formaggi locali con zuppa di tiepida di piselli allo zenzero è gusto nuovo negli abbinamenti, ma atavico da generazioni. I Paccheri di Gragnano cacio, pepe e scorfano esaltano per l’accostamento ittico-lattico.
Poi la poesia arriva con gli Spaghetti con ostriche, tè verde e tartufo bianco, con la Zuppa di granchio fellone e ricci di mare, col Merluzzo in crosta di pistacchi e salsa di peperoncini. E ancora la superba Cernia ai sentori di vaniglia con crocchette allo zenzero e zabaione alle acciughe, che riempie l’atmosfera di passione submarina.
E infine i dolci, che spaziano dalle sfogliatelle ai babà, passando dai profumi della terra verace, quella dei limoni di Sorrento e delle pesche dell’orto privato. Una cornucopia di sapori che non solo fanno gioire, ma riescono anche e soprattutto a fare cultura. La cultura generazionale del mitico “Don Alfonso 1890”.