Luciano Zazzeri: il cuoco-pecstaore in Toscana

Basta arrivare nel Livornese litoraneo, terra di Modigliani e Mascagni, per capire che l’arte di creare ben si accompagna alla vista del mare, all'odore della corteccia e al crepitio degli aghi di pino, tutti insieme all’unisono. Un habitat rilassante e profumato che potrebbe essere solo l’anticamera di eventuali sorprese nel mondo della ristorazione.

La “baracca” di Luciano Zazzeri è stata costruita a Marina di Bibbona nel 1964, grazie alle volenterose braccia del padre Alessandro e dello zio Giuseppe. Inizialmente fu un complesso balneare e piccola osteria di mare: in cucina c’erano la nonna Nella, la zia Nunzia e la tata Ilia, mentre il padre si occupava della spesa, delle prenotazioni e della direzione del ristorante.

«In questa atmosfera familiare io sono cresciuto e mi sono formato nell’arte della pesca. Avevo 14 anni e già lavoravo come pescatore e cameriere, d’inverno invece studiavo al liceo e andavo pure a caccia di allodole e colombacci.

Poi decisi di mollare gli studi e nel ’65 arrivò la prima barca di famiglia: da quel momento diventai un vero e proprio pescatore, con la voglia innata di cucinare e “lavorare” il pesce che riuscivo a catturare in mare. Ricordo ancora la mia vita d’allora, senza pause, mai: cameriere al ristorante, poi pescatore, poi in cucina a sperimentare e a rompere le scatole alle “donne” per le loro lunghe cotture.»

Poi arrivò l’impensabile: nel 1987 ci fu una grossa mareggiata che distrusse mezzo ristorante, proprio mentre il padre di Luciano aveva problemi di salute. Allora che fare?

«Dovetti prendere in mano io il ristorante, sia in sala che in cucina. Iniziai a spadellare e dimostrai di saperlo fare molto bene. Dopo il servizio, a mezzanotte, ero solito uscire in mare per andare comunque a pescare, ma sapevo che pian piano quell’amato gesto sarebbe stato abbandonato. Avevo comunque il dovere di arrivare al ristorante la mattina presto, per gestire ogni problema.

Quindi dal ’96, dopo 35 anni di attività di pescatore, cuoco e cameriere, decisi di prendere definitivamente le redini del ristorante. Insomma, ho mollato la pesca e ho cominciato a fare lo chef a tempo pieno». Ora la “baracca” di Zazzeri è divisa in due: lo stabilimento balneare allo zio e alle cugine, il ristorante La Pineta a Luciano e ai due figli Andrea e Daniele.


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