Il Ristorante Gardenia e l’amore per la Valchiusella in Piemonte
La storia del ristorante di Caluso inizia nel 1977, quando la mamma di Mariangela Susigan, Assunta, dopo decine di anni passati col marito nelle cucine dei castelli francesi decide di tornare a casa. In una vecchia villa nobiliare la famiglia Susigan inizia a offrire una cucina che s'ispira al territorio ma contaminando la tradizione con l'aulica cuisine d'oltralpe.
Tutt'un altro tono rispetto ai ristoranti della zona: qua si possono assaggiare, in tempi non sospetti, un fagiano accompagnato da paté di fegatini e tartufo sul fianco così come i più classici agnolotti piemontesi o una bagna cauda da leccarsi i baffi.
«Per lei era come impegnarsi ogni giorno nella cucina delle feste - racconta Mariangela - non era esibizionismo: semplicemente la voglia di fare tutto al meglio».
Oggi nella nobile casa dell'800 che ospita il ristorante troverete non solo Mariangela in cucina, ma anche la figlia che aiuta in sala e il marito che accoglie i clienti e illustra il magnifico libro dei vini, sul quale, sempre per stare in famiglia, ci sono i prodotti di Roberto Croso, il figlio della chef, che ha creato una piccola e dinamica azienda vitivinicola.
Seduti fra i colori caldi delle pareti o fuori nel déhor, potrete concedervi tra l'altro il piacere della scoperta. Mariangela è infatti una delle più assidue sostenitrici della Valchiusella, una stretta vallata di venticinque chilometri che la chef ha contribuito a rendere nota, a Slow Food e non solo.
La Valchiusella infatti può essere considerata un vero e proprio paradiso delle erbe selvatiche. Appena può, Mariangela si toglie grembiule e cappello e si incammina solitaria sulle pendici della valle. Torna con un cesto di aglio orsino, filene, edera terrestra, yucca, crescione.
Tra gli abitanti della Valchiusella la Susigan è una certezza da tempo: sono ormai vent'anni che frequenta la valle, sempre alla ricerca di un ingrediente più raro e speciale. La zone è diventata comunità gastronomica e si è creata un'associazione, "Gli amici della Valchiusella", che vi porterà se vorrete a esplorare voi stessi la valle alla ricerca delle erbe selvatiche.
Tutt'un altro tono rispetto ai ristoranti della zona: qua si possono assaggiare, in tempi non sospetti, un fagiano accompagnato da paté di fegatini e tartufo sul fianco così come i più classici agnolotti piemontesi o una bagna cauda da leccarsi i baffi.
«Per lei era come impegnarsi ogni giorno nella cucina delle feste - racconta Mariangela - non era esibizionismo: semplicemente la voglia di fare tutto al meglio».
Oggi nella nobile casa dell'800 che ospita il ristorante troverete non solo Mariangela in cucina, ma anche la figlia che aiuta in sala e il marito che accoglie i clienti e illustra il magnifico libro dei vini, sul quale, sempre per stare in famiglia, ci sono i prodotti di Roberto Croso, il figlio della chef, che ha creato una piccola e dinamica azienda vitivinicola.
Seduti fra i colori caldi delle pareti o fuori nel déhor, potrete concedervi tra l'altro il piacere della scoperta. Mariangela è infatti una delle più assidue sostenitrici della Valchiusella, una stretta vallata di venticinque chilometri che la chef ha contribuito a rendere nota, a Slow Food e non solo.
La Valchiusella infatti può essere considerata un vero e proprio paradiso delle erbe selvatiche. Appena può, Mariangela si toglie grembiule e cappello e si incammina solitaria sulle pendici della valle. Torna con un cesto di aglio orsino, filene, edera terrestra, yucca, crescione.
Tra gli abitanti della Valchiusella la Susigan è una certezza da tempo: sono ormai vent'anni che frequenta la valle, sempre alla ricerca di un ingrediente più raro e speciale. La zone è diventata comunità gastronomica e si è creata un'associazione, "Gli amici della Valchiusella", che vi porterà se vorrete a esplorare voi stessi la valle alla ricerca delle erbe selvatiche.