Angelo e Luisa Vallazza sul lago d’Orta in Piemonte
Nell’alto Piemonte fra le colline novaresi del lago d’Orta, Soriso è un piccolo borgo medievale fra i più belli e meglio conservati del Nord Italia. È un posto tranquillo di neppure ottocento anime, dove regna il silenzio. Le strade sono lastricate in porfido e ciottoli e le case antiche ben restaurate.
Il ristorante e hotel “Al Sorriso” si trova proprio al limitare del paese, in un palazzetto moderno, progettato da Luigi Caccia Dominioni per Nino Zucca, quello del famoso rabarbaro. La facciata in pietra è coperta di rampicanti e l’ingresso è segnalato da una caratteristica insegna in ferro battuto, con un grappolo d’uva fra riccioli e sotto semplicemente il nome: “Al Sorriso”.
A ricevere gli ospiti ci sono sempre loro, il patron Angelo Vallazza prima di tutto, poi sua figlia Paola e spesso anche la moglie Luisa, quando non è impegnata in cucina. Luisa e Angelo lavorano in tandem “Al Sorriso” quando l’hanno aperto nel 1981, lui già ristoratore e reduce da una formazione internazionale e lei cuoca autodidatta e insegnante di lettere mancata.
Sono entrambi originari di queste parti, lui di Bocca e lei di Soriso e basta stare un po’ con loro per capire quanto siano una coppia perfetta e complementare. Angelo è un tipo pragmatico con uno spiccato senso degli affari, uno che già da ragazzino per guadagnare qualche soldo andava nei prati a raccogliere mughetti e li vendeva in mazzolini.
Luisa è fantasiosa e creativa, ama tutto ciò che è artistico e le piace dipingere, ma non è portata per il business e ha uno scarsissimo senso del denaro. Eppure sono affiatatissimi. Forse è proprio questo il segreto del successo con cui da oltre trent’anni riescono ad esprimere a livelli di eccellenza la passione comune per della tavola e per il senso dell’ospitalità.
«Io credo - spiega Luisa - che il fatto di essere in coppia sia veramente importante, perché si riesce a svolgere bene il duplice ruolo di cucina e di accoglienza. Del resto non è un caso che molti ristoranti famosi e stellati siano gestiti da coppie come noi, in sintonia di vita e professione. Pensiamo ad esempio ai nostri amici Nadia e Antonio Santini o Renata e Ezio Santin.
Io non potrei impegnarmi al meglio e lavorare tranquilla in cucina se non sapessi che Angelo è “fuori” a fare il padrone di casa. Ciascuno è indispensabile e ci sentiamo entrambi protagonisti della scena, solo che io sto dietro le quinte e lui sul palco.
Ci siamo divisi compiti e spazi, lui in sala è perfetto, disinvolto e sempre padrone della situazione, ha un bel modo di fare e in più è un eccellente intenditore di vini. Io sono più schiva, un po’ timida e poi soprattutto non parlo le lingue. Lui invece è bravissimo, perché ha vissuto, lavorato e studiato più di quindici anni in Germania, Inghilterra e Svizzera. E da noi l’80% della clientela è straniera».
Il ristorante e hotel “Al Sorriso” si trova proprio al limitare del paese, in un palazzetto moderno, progettato da Luigi Caccia Dominioni per Nino Zucca, quello del famoso rabarbaro. La facciata in pietra è coperta di rampicanti e l’ingresso è segnalato da una caratteristica insegna in ferro battuto, con un grappolo d’uva fra riccioli e sotto semplicemente il nome: “Al Sorriso”.
A ricevere gli ospiti ci sono sempre loro, il patron Angelo Vallazza prima di tutto, poi sua figlia Paola e spesso anche la moglie Luisa, quando non è impegnata in cucina. Luisa e Angelo lavorano in tandem “Al Sorriso” quando l’hanno aperto nel 1981, lui già ristoratore e reduce da una formazione internazionale e lei cuoca autodidatta e insegnante di lettere mancata.
Sono entrambi originari di queste parti, lui di Bocca e lei di Soriso e basta stare un po’ con loro per capire quanto siano una coppia perfetta e complementare. Angelo è un tipo pragmatico con uno spiccato senso degli affari, uno che già da ragazzino per guadagnare qualche soldo andava nei prati a raccogliere mughetti e li vendeva in mazzolini.
Luisa è fantasiosa e creativa, ama tutto ciò che è artistico e le piace dipingere, ma non è portata per il business e ha uno scarsissimo senso del denaro. Eppure sono affiatatissimi. Forse è proprio questo il segreto del successo con cui da oltre trent’anni riescono ad esprimere a livelli di eccellenza la passione comune per della tavola e per il senso dell’ospitalità.
«Io credo - spiega Luisa - che il fatto di essere in coppia sia veramente importante, perché si riesce a svolgere bene il duplice ruolo di cucina e di accoglienza. Del resto non è un caso che molti ristoranti famosi e stellati siano gestiti da coppie come noi, in sintonia di vita e professione. Pensiamo ad esempio ai nostri amici Nadia e Antonio Santini o Renata e Ezio Santin.
Io non potrei impegnarmi al meglio e lavorare tranquilla in cucina se non sapessi che Angelo è “fuori” a fare il padrone di casa. Ciascuno è indispensabile e ci sentiamo entrambi protagonisti della scena, solo che io sto dietro le quinte e lui sul palco.
Ci siamo divisi compiti e spazi, lui in sala è perfetto, disinvolto e sempre padrone della situazione, ha un bel modo di fare e in più è un eccellente intenditore di vini. Io sono più schiva, un po’ timida e poi soprattutto non parlo le lingue. Lui invece è bravissimo, perché ha vissuto, lavorato e studiato più di quindici anni in Germania, Inghilterra e Svizzera. E da noi l’80% della clientela è straniera».