L’Antica Locanda del Falco ti accoglie in tutto il Suo splendore sempre anche se, penso, il massimo lo raggiunga quando nel bel cortile interno è in piena fioritura il glicine centenario che lo ombreggia; oppure nelle brumose serate d’autunno con la nebbia fuori e i camini schioppettanti accesi.
Io ci sono andata ieri sera ed è stata un’esperienza appagante per lo spirito e il corpo. Già all’entrata, la stanza di ricevimento con i salumi di propria produzione appesi e i cesti di verdura dell’orto colorata, soda e profumata, ti invitano a pregustare quello che troverai a tavola. Sabrina Piazza, la proprietaria ti accoglie sorridente e sbarazzina e ti fa subito sentire a casa.
Un carta che parla di amore per la propria terra, di ricerca sul prodotto di desiderio di ricerca e di qualità.
Man mano il ristorante si è riempito e la sensazione era quella di amici che arrivavano, di clienti affezionati, di tavoli ritrovati.
Una cena armonica e gustosa: con lo storione fritto e salsa tartara e il cubetto di Fois gras con lamponi, aceto balsamico e pane croccante come benvenuto; meravigliosi salumi piacentini e giardiniera homemade per antipasto; seguiti un piatto superbo: ravioli ripieni di zucca su crema di patate e porri con tartufo bianco e melograno. E per chiudere tortino di mela croccante con crema inglese e di mirtillo. Il vino? Un ottimo Gutturnio secco e vivace.
Ma chi c’è in cucina? Fino a tre anni fa c’era Sabrina, poi è uscita in sala e adesso i maghetti sono Tomo e Yurika di nascita giapponese ma il cuore fortemente italiano, che dopo diverse importanti esperienze (lei ha lavorato con Antonio Guida al Pellicano di Porto Ercole e a La Ciau del Tornavento da Maurilio Garola) hanno trovato qui il luogo dove crescere e realizzarsi.
E’ ora di tornare a Milano ma già pronti per la prossima venuta!