L'evento è iniziato con La Champagne Galà Night che ha permesso agli ospiti di immergersi nella cultura delle bollicine francesi, grazie anche alla presenza dello special guest Massimo Viglietti.
Ecco quindi che il culatello, la mortadella, il gambero crudo, la madama bianca e il salmone affumicato, trovano dei nuovi compagni di degustazione come per esempio il Piper Heidsieck Brut Essentiel, il Pol Roger Brut Réserve o il Jean Philippe Trousset Crème.
Il risotto burrata, carpaccio di gamberi e zafferano di Ivano Ricchebono, il baccalà con crema di ceci, cipolla rossa di Tropea e aria alla cacciatora di Giuseppe Di Iorio trovano, nelle delicate bollicine d'oltralpe, il compagno perfetto che esalta i sapori senza coprirli.
I mignon di Alessandro Dalmasso abbracciano infinite declinazioni, facendo diventare lo champagne ingrediente e parte integrante del dolce.
A questo proposito, Vincenzo Donatiello, sommelier del ristorante 3 stelle Michelin Piazza Duomo di Alba, guidato da Enrico Crippa, racconta che il gioco dello champagne con i dolci ha trovato una sua ratio: «Bisogna pensare come una volta, non fermarsi al brut ed extra brut ma abbracciare lo champagne dolce di tre secoli fa, concentrandosi sul sec e demi-sec. Sono appunto champagne che non si fermano al dolce ma sono perfetti anche con una terrina di foie gras o con un frutto di mare crudo. Ostriche e champagne sì, ma se c'è lo zucchero!»
La giornata successiva ha visto poi 40 produttori, più di 120 etichette in degustazione e la possibilità di attingere alla cultura di grandi rappresentanti del settore, come Roberto Beneventano, che ha raccontato l'importanza dei Crus di provenienza dello Chardonnay nel metodo champenoise.