La pasticceria senza zucchero

C’è una rinnovata attenzione nei confronti degli zuccheri e delle materie grasse nella pasticceria contemporanea. Quattro visioni nuove che potrebbero rivoluzionare la nostra concezione del dolce, senza risparmiare sul gusto e sulla bontà del prodotto finale.
Volente o nolente, ogni epoca ravviva la fiamma della polemica degli antichi e dei moderni, l’annosa querelle che da sempre oppone i difensori dell’ortodossia ai sostenitori del mutamento perpetuo. Come le arti, la pasticceria non sfugge al confronto che ogni creativo instaura con l’ossequio all’eredità del passato e il desiderio legittimo di contribuire personalmente all’evoluzione della disciplina, in un gioco che mescola filiazione consapevole, genio soggettivo e radicamento nel proprio tempo. Il mondo del dolce sta oggi gradualmente integrando un principio a lungo assente, che è quello del nutrimento. Così, da diletto per palati scevri da preoccupazioni extra epicuree, la pasticceria si trasforma e si preoccupa del benessere fisico dei suoi degustatori e degli equilibri del pianeta tramite la riformulazione dei propri assiomi e salvaguardandone la distintiva dolcezza. Attraverso lo sguardo incrociato di quattro volti del settore, ItaliaSquisita indaga tra Italia e Francia le motivazioni e le soluzioni che, lungi da militantismi ideologici, permettono oggi una rimessa in discussione intelligente dell’uso degli zuccheri e delle materie grasse.



Anteprima di "Senza Zucchero" di Domenico Biscardi su ItaliaSquisita n°45
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