Mangiare bene, mangiare sano, mangiare creativo. Un assioma che definisce, forse un po’ troppo semplicisticamente, la bella cucina, come quella di due ristoranti vicino Palermo che con i loro piatti aiutano a valorizzare i due paesi che li ospitano.
Si parte da
Salotto sul Mare, il bistrot dello chef
Giuseppe Costa, a Terrasini. Il nome non vuole nascondere nulla: una sala con terrazza che si affaccia sull’affascinante costa del paese in cui mangiare piatti tradizionali di pesce ma cucinati in maniera impeccabile. Situata al secondo piano del ristorante stellato
Bavaglino, la terrazza è baciata dal sole e dalla brezza marina, mentre il menu è essenziale, pochi piatti giornalieri ricchi di qualità e “storia” siciliana: polpette di capone (lampuga), paste tipiche e zuppe, cous cous, crudité, salsiccia di spada e tanto altro pesce d’eccellenza. Il bistrot mette da parte gli estri creativi visti nella controparte stellata per consegnare al cliente un prodotto semplice ma delizioso, sotto tutti i punti di vista. L’intera esperienza è un’evocazione al mare, dal cibo allo scenario. E anche se non si va lì per mangiare, guardare lo spettacolo della natura mentre si sorseggia una bollicina rigorosamente siciliana o uno dei signature cocktail proposti è un’esperienza impagabile.
Secondo Tempo, invece, si trova a
Termini Imerese, un paese che spesso non gode di una grande fama turistica, nonostante possieda diverse gemme nascoste. Una di queste è la cucina dello chef
Salvatore Campagna, cuoco che con la sua creatività riesce a portare luce in un luogo che altrimenti verrebbe dimenticato nell’oblio dei paesi non abbastanza cool della Sicilia. Il ristorante si trova in un palazzo nobiliare che con affreschi e piastrelle d’epoca accoglie i clienti in un luogo immortale, fuori dal tempo, dove sono guidati dalla professionalità, allegria e incredibile preparazione della mâitre sommelier
Erika Sparacello.
Tataki di tonno con salsa teriyaki all'arancia, crema di finocchio e briciole di panella, rigatoni in verde con erbe di campo amaricanti crude e cotte, vongole lupino, burro, limone nero e tarallo sbriciolato, maialino con maionese al curry e chutney di mela verde al Marsala: basta questa lista per spiegare perché ad oggi il suo ristorante sia uno dei posti più frequentati di Termini Imerese e perché può essere considerato, a pieno diritto, il deus ex machina che, attraverso la sua cucina “diversa”, porterà le persone a incuriosirsi davvero verso questo piccolo paese siciliano.