Lo chef Christian Costardi, insieme al fratello Manuel, dopo mesi di restauro danno nuova luce allo storico Caffè San Carlo di Torino. Dopo un paio d’anni d’assenza, quindi, i Costardi Bros tornano sotto la Mole, ma questa volta nel salotto buono della città.
«lI Caffè San Carlo è un frammento di storia del nostro Piemonte e noi siamo fieri di farne parte - prosegue il cuoco - però, siamo pronti a dare continuità al passato come piace a noi: per lasciare un segno».
A duecento anni dalla sua prima apertura, il Caffè San Carlo, punto di riferimento cittadino e da oggi anche bistrot, rinasce negli storici ma rinnovati spazi.
Ma oltre al bistrot aprirà al pubblico anche Scatto, il nuovo ristorante fine dining che sarà aperto sette giorni su sette e capace di ospitare fino a 120 coperti.
Accanto a proposte enogastronomiche piemontesi tradizionali, il nuovo hub gastronomico dei Costardi offre anche la cucina internazionale. «È questo il nostro modo di intendere la gastronomia - precisa Christian - radici profonde radicate nel territorio che allo stesso tempo sanno attingere alle culture del mondo e che guardano al futuro».
Grande attenzione verso lievitati e pasticceria e la cucina piemontese, ma al caffè San Carlo, anche piatti d’ispirazione internazionale e un menu cosmopolita disponibile tutto il giorno «e cocktail che vanno dai grandi classici a signature firmate dal bravissimo bartender Samuel Donniacuo e nostra fonte d’ispirazione per le proposte culinarie da servire all’ora dell’aperitivo».
Il restyling dello storico Caffè San Carlo e il progetto del ristorante Scatto sono stati curati dallo studio Lamatilde, che ha preservato l’identità della caffetteria-bistrot, location iconica della Torino del 1800; e che, per il ristorante, ha elaborato un progetto in linea con la modernità del nuovo spazio espositivo delle Gallerie d’Italia.
«Pur rispettando e apprezzando lo stile sabaudo - conclude Christian Costardi - al centro del bar è arrivato un bancone-astronave che, speriamo, proietterà il locale nel 2022 e anche oltre».